Affidi, assessora regionale leghista: «Non accetto critiche da chi non ha figli». Pd e M5S in rivolta

Affidi, assessora regionale leghista: «Non accetto critiche da chi non ha figli». Pd e M5S in rivolta
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Martedì 18 Febbraio 2020, 21:06

Si chiama "Allontanamenti zero" ed è il progetto di legge con cui l'amministrazione di centrodestra del Piemonte intende rivedere le regole degli affidi. Una proposta che da settimane divide la politica, e non solo, alimentando un dibattito dai toni sempre più accesi. L'ultima polemica l'hanno innescata le parole di Chiara Caucino, assessora leghista alle Politiche per la Famiglia e ai Bambini. «C'è chi parla e non è nemmeno madre, forse prima di parlare dovrebbe passare per quel sacro vincolo», ha detto, scatenando centrosinistra e M5S, che ne hanno subito chiesto le dimissioni.

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«Accetto qualunque critica, ma non da donne che non hanno figli», ha rincarato la dose Caucino, avvocato biellese di 47 anni, intervenendo a un incontro organizzato dal Comitato Cittadini per i Diritti Umani per illustrare il nuovo disegno di legge, da lei messo punto. «Con questa legge - ha affermato - stiamo toccando interessi per quasi 60 milioni e capisco che ci sia chi si preoccupa. Spostiamo i fondi per darli alle famiglie, è questo che allarma. Ma i figli sono dei genitori e non dello Stato, al contrario di quanto credono alcune parti politiche».

Già approvato dalla Giunta Cirio, il provvedimento deve ora passare al vaglio del Consiglio regionale. Prevede che il 40% degli oltre 55 milioni destinati ogni anno al sistema infanzia in Piemonte venga dirottato dai servizi sociali alle famiglie sotto forma di aiuti economici. La levata di scudi arriva da tutto il centrosinistra e dal M5s, che sabato scorso hanno manifestato con associazioni, sindacati, magistrati, e con la sindaca di Torino Chiara Appendino, per chiedere il ritiro del ddl.

Per la prima cittadina pentastellata le affermazioni della Caucino sul ruolo della donna e sulla sacralità del vincolo genitoriale come mero fenomeno biologico sono «inqualificabili». «Se questi sono i presupposti da cui nascono le sue proposte di legge - sostiene -, si spiega la totale inconsistenza e dannosità del ddl 'Affidamenti zerò». «Nel gruppo del Pd - osserva il capogruppo Pd in Regione, Domenico Ravetti - c'è una sola donna, non ha figli e si sta battendo per tutelare bambini vittime di situazioni tremende. Ci dica Caucino se è lei che vilmente sta tirando in ballo». Si tratta della consigliera regionale dem Monica Canalis, ma Caucino smentisce il riferimento, parla di «strumentalizzazioni» e annuncia querele. Ma le opposizioni non si fermano e, tra le forze politiche, c'è chi chiede pubbliche scuse. E chi, come la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, ne invoca le dimissioni.

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