Su Apple pesa l'emergenza coronavirus. Il colosso Usa, infatti, ha annunciato che non raggiungerà l'obiettivo di ricavi del trimestre in corso che avrebbe dovuto attestarsi tra 63 e 67 miliardi di dollari. A pesare è stata la chiusura temporanea degli stabilimenti del gruppo di Cupertino in Cina e il conseguente rallentamento della produzione. «La fornitura mondiale di iPhone sarà temporaneamente limitata», ha sottolineato Apple in una nota. I siti, situati fuori dalla provincia di Hubei, sono stati comunque riaperti. «Tutti i nostri negozi in Cina e molti dei nostri negozi partner sono stati chiusi», ha affermato Apple nella nota. «I negozi aperti sono operativi a orari ridotti e con un traffico clienti molto basso. Stiamo riaprendo gradualmente i nostri negozi al dettaglio e continueremo a farlo nel modo più sicuro possibile».
Gli analisti hanno stimato che il virus potrebbe dimezzare la domanda di smartphone in Cina nel 1° trimestre 2020 e queste indicazioni hanno avuto ripercussioni negative sulle quotazioni di alcune big tecnologiche asiatiche, competitori o società attive nel settore della componentistica, come
Samsung Electronics e Taiwan Semiconductor.
L'alarme pesa sui titoli Apple, che soffre con un calo del 2,30%.