Andò presenta “Il Turco in Italia” alla Scala dal 22: «Un'opera buffa, ma non troppo»

“Il Turco in Italia” di Rossini, con la regia di Roberto Andò
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Lunedì 17 Febbraio 2020, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:22

Opera buffa, ma fino a un certo punto, Il Turco in Italia di Rossini andrà in scena alla Scala in otto repliche da sabato 22 febbraio, in un nuovo allestimento con la direzione di Diego Fasolis e la regia di Roberto Andò. È lo stesso Andò, al suo debutto scaligero, che giustifica i dubbi sul fatto che questo capolavoro rossiniano sia una vera opera buffa, ma piuttosto «un'opera tra il comico e il serio dove si incontrano personaggi malinconici, che ci racconta il desiderio di conoscere la realtà attraverso la finzione».
 

 


C'è infatti una protagonista femminile, Fiorilla (l'interprete, Rosa Feola, assicura che sarà un personaggio «molto colorato e partenopeo»), annoiata dalla sua vita coniugale, che vuole trasformare questa sua tragedia ed esprime il desiderio di essere se stessa, con tutta la libertà sessuale.

C'è Don Geronio (Giulio Mastrototaro), suo marito, che all'origine è una macchietta ma presto diventa vittima, soffre per il suo matrimonio fallito ma alla fine ci ricasca. C'è ancora la zingara Zaida (Laura Verrecchia), giocosa ma dal passato triste perché allontanata dal principe turco Selim (Alex esposito), che alla fine riuscirà a riconquistare.

«E anche il lieto fine dell'opera - osserva il regista - ci racconta quasi un fallimento e ci dice come questi personaggi siano ancora personaggi irrisolti». Gli altri interpreti: Edgardo Rocha (Don Narciso), Mattia Olivieri (il poeta Prosdocimo), Manuel Amati (Albazar). Le scene e le luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di epoca napoleonica (la stessa in cui Rossini compose l'opera) di Nanà Cecchi, i video di Luca Scarzella.


Il Turco in Italia sarà eseguita nell'edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro a cura di Margaret Bent. Niente tagli se non in alcuni recitativi, mentre saranno eseguite le arie di Narciso Un vago sembiante e di Geronio Se ho da dirlo avrei molto piacere.

L'aria di Fiorilla del secondo atto sarà eseguita con le variazioni originali di Rossini. L'opera, scritta dal 22enne Rossini per la Scala nel 1814, ebbe una fredda accoglienza, secondo Fasolis anche a causa del grande successo, appena la settimana prima a Venezia, per
L'italiana in Algeri. Fu riscoperta nei passati anni '50 con l'edizione voluta da Gianandrea Gavazzeni a Roma e subito dopo con una acclamatissima regia di Zeffirelli alla Scala, entrambe le edizioni con Maria Callas protagonista. 

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