Salvini: «Tra Unione europea e Italia? Tutta la vita italiani»

Salvini: «O la Ue cambia, oppure è meglio fare come gli inglesi»
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Sabato 15 Febbraio 2020, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 11:28

«O l'Europa cambia o muore. È quello che dice anche Giorgetti, stiamo lavorando come matti per cambiare alcune regole europee a partire dal prossimo bilancio che tutti riconoscono come dannoso per l'Italia e italiani. Se queste regole europee cambiano, bene. Altrimenti non si può morire soffocati in una gabbia». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Milano a chi gli ha chiesto se sta cambiando la sua linea nei confronti dell'Unione Europea.

«Voglio uscire dall'Europa? No. Io sto lavorando per stare meglio come Italia dentro l'Europa. Ma se dovessi scegliere con la pistola puntata alla tempia chi salvi, l'Unione Europea o l'Italia e gli italiani? Tutta la vita l'Italia e gli italiani». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini tornato sulle polemiche di oggi sull'Italexit. Dal palco della festa della Lega a Palazzago (Bergamo), utilizzando una metafora Salvini ha poi aggiunto: «Oggi ho detto: siamo in Europa per cambiare le regole. Se però dobbiamo stare in Europa, pagar le spese del condominio Europa e poi sulla mia scala il riscaldamento non funziona, l'ascensore non funziona e i rifiuti non li recuperano mai, allora posso anche dire, a un certo punto, o cambia l'amministratore del condomino o sono io che cambio appartamento». «Se pago - ha concluso - ho diritto ad aver i servizi per cui pago. Non è che l'Italia deve pagare per aiutare gli altri».

«Continuiamo a dire testardamente da anni le stesse cose: lavoriamo per cambiare l'Europa da dentro, per cambiare le regole europee sull'immigrazione, le tasse, il commercio e l'agricoltura. O l'Europa cambia o non ha più senso. Gli inglesi hanno fatto la loro scelta, noi stiamo cercando di cambiare le regole, pare che testardamente a Bruxelles nessuno voglia cambiarle, poi i popoli scelgono», ha detto Salvini. «Non stiamo chiedendo un privilegio per l'Italia, ma pari dignità. Se uno ti dice no e ti prende a pernacchie, poi il popolo fa le sue scelte», ha concluso.

«In questo momento stiamo lavorando per il Conte-exit, che è l'emergenza per il Paese», ha ribadito il leader della Lega Matteo Salvini rispondendo a chi gli ha chiesto se l'Italexit, l'uscita dell'Italia dall'Euro, possa essere un tema da affrontare. 


La leader di Fdi Giorgia Meloni considera «chiusi» i patti sulle regionali ma il leader della Lega Matteo Salvini precisa che bisogna «uscire» dai recinti dei partiti. «Se ci sono persone anche al di là dei partiti, perché dire di no, chiudere la porta spargendosi i territori a livello di partito», dice al Gazebo del partito per il tesseramento.  «Secondo me è un tentativo che va fatto. Poi-continua - visto che non si vota domani ma probabilmente a fine maggio, non vedo perché dire no, tu no. Usciamo dai recinti dei partiti, andiamo oltre. Secondo me il centrodestra non ha il diritto, ha il dovere di allargare». Gli alleati del Centrodestra «li incontrerò presto, sono sempre a disposizione».

«Il governo Conte bis fa male all'Italia e alla Sardegna: ha moltiplicato gli sbarchi, aumentato i costi per l'accoglienza, tagliato la Polizia Stradale anche a Fonni in provincia di Nuoro, messo nuove tasse. Nessuna lezione dalla sinistra, che ha ministri come la De Micheli che preferisce incontrare l'opposizione anziché chi governa la Regione. Sono così abituati a comandare senza passare dalle elezioni, che a sinistra calpestano le più elementari regole dei rapporti istituzionali. Non dimentico la Sardegna
», dice Salvini, intervenendo sulla polemica per la continuità territoriale.

E ancora: «Penso che sarà l'economia a condannare questo governo, perché possono stare attaccati alla poltrona ancora per un pò, ma quando sei ultimo degli ultimi in Europa, evidentemente vuol dire che devi farti da parte». Diversamente da quanto si dice, Matteo Salvini non parla spesso con Matteo Renzi, leader di Italia Viva. «No», risponde secco il capo della Lega a Milano. «Leggendo i giornali parlo con un sacco di gente, parlerei volentieri con Pioli (l'allenatore del Milan, ndr) ma tutto il resto è fantasia». Al tavolo con i 5 Stelle nel caso cadesse il Governo Conte, «no, non mi risiederei».


 

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