Per la prima volta illuminata la statua in bronzo della Vergine con bambino posta sulla sommità della cosiddetta Colonna della Pace, al centro della piazza davanti alla Basilica. Particolarmente soddisfatta la presidente di Acea, Michaela Castelli che ha ricordato come la società ha avviato un ampio progetto di valorizzazione dei siti di particolare interesse storico e artistico della Capitale anche per rafforzare il proprio legame con la città, il territorio e i cittadini. La Raggi ha aggiunto: «Un passo alla volta, insieme ad Acea, stiamo restituendo ai cittadini e ai turisti i monumenti più amati mostrando la città nella sua veste migliore». La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne impartita dal Cardinal Rylko estesa a tutta la città.
Ma i riflettori si accendono anche su Santa Maria sopra Minerva, la chiesa scrigno d’arte rinascimentale che “saluta” con la sua facciata l’elefantino del Bernini nell’omonima piazza. Il portone sul sagrato torna ad aprirsi al pubblico dopo 8 mesi di restauro. L’appuntamento è per martedì ore 18 con una grande messa. Aveva chiuso nell’estate 2019 per motivi di sicurezza. Dall’alto, sopra gli altari del transetto, piccoli distacchi di intonaco avevano impensierito i padri domenicani. Il passo successivo è stato l’allestimento di un imponente cantiere di consolidamento, finanziato dal Fondo Edifici di Culto e realizzato dallo staff tecnico della Soprintendenza speciale di Roma. Il pubblico potrà accedere in piena sicurezza nel transetto della basilica (dall’entrata posteriore, in via Beato Angelico), l’area dove l’intervento di restauro è finito. Qui si possono riscoprire capolavori che da soli valgono un viaggio a Roma. Si rivede, vicino ai gradini del Coro, la titanica statua in marmo di Carrara del Cristo risorto di Michelangelo (1514), si può ammirare nelle sue coreografie cromatiche la cappella Carafa dipinta da Filippino Lippi, si incontrano ancora le tombe preziose di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, incastonata sotto l’altare (la camera dove la Santa morì è stata ricostruita dietro la sacrestia nel 1637, con le medesime mura) e del Beato Angelico, ci si può affacciare sulle tombe del XVI secolo dei papi della famiglia Medici, Leone X e Clemente VII, realizzate da Antonio da Sangallo. Uno spazio, quello del transetto, vitale per la vita religiosa dell’edificio, una priorità per la Soprintendenza restituirlo alla comunità. I ponteggi restano nelle tre navate.
Altro appuntamento per gli appassionati di storia dell’arte è con la Cappella Sistina. Si può immaginare una Sistina ancora più straordinaria, da nuova sindrome di Stendhal? E’ possibile, visto che i dieci monumentali arazzi di Raffaello, commissionati da Leone X per rivestire la parte inferiore delle pareti dell’edificio saranno riallestiti proprio come li aveva progettati il Divin Pittore. Non accadeva da decenni. Resteranno in mostra tutta la settimana, fino a domenica 23 quando i Musei Vaticani saranno aperti gratis.
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