Roma, la notte della verità: a Bergamo ultima chiamata per la Champions

Pellegrini
di Ugo Trani
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Sabato 15 Febbraio 2020, 07:30
Dentro o fuori, il significato del match di Bergamo è evidenziato in classifica. Il discorso, anche se poi al traguardo mancheranno altre 14 partite, vale esclusivamente per la Roma, costretta pure per l’equilibrio del bilancio a restare in corsa per il 4° posto, unico ancora disponibile per partecipare alla prossima Champions. Attualmente è la posizione proprio dell’Atalanta che, in vantaggio di 3 punti e già forte del successo nello scontro diretto del girone d’andata (0-2 all’Olimpico), stasera ha la chance per staccare la principale rivale e mettersi al sicuro. Fonseca rischia più di Gasperini, essendo chiamato a interrompere la flessione dei giallorossi nel 2020 (5 ko in 8 gare e solo 4 punti conquistati nelle 6 di campionato). Sotto esame, con l’allenatore, gran parte della rosa.
SERIE NEGATIVA 
Il trend della Roma, guardando alle ultime 10 sfide contro i nerazzurri, è preoccupante: 4 ko, 5 pareggi e quindi solo la vittoria, con di Francesco in panchina, il 20 agosto 2017. Ma è anche vero che l’Atalanta, nelle ultime 7 casalinghe contro i giallorossi è riuscita a prendersi i 3 punti solo il 20 novembre del 2016. Niente di scontato, dunque, in partenza, considerando che Gasperini dovrà pensare pure allo storico appuntamento di mercoledì: ospiterà il Valencia nell’andata degli ottavi di Champions.

VIRATA OBBLIGATORIA
«Veniamo da due sconfitte i fila: normale che tutto sia messo in dubbio. Ma ricordiamo anche le partite giocate bene in precedenza. Vuol dire che il nostro percorso non è stato tutto sbagliato». Fonseca, pur difendendo quanto raccolto fino a Natale, è però obbligato a ridisegnare la Roma. Nelle posizioni e negli interpreti. Non c’entrano le assenze, ma le prestazioni dei singoli contro il Sassuolo e il Bologna «anche se è stata la prima partita a condizionare poi la seconda». Sarà diverso, dunque, il sistema di gioco. «Già in altre partite lo abbiamo modificato, ma l’importante è non cambiare quello in cui crediamo e quelli che sono i nostri principi». Possibile il ritorno al 4-1-4-1 che poi prenderà la piega del 4-3-3. Con Mancini mediano e al tempo stesso 3° centrale per limitare il miglior attacco della serie A(61 reti): «Con lui a centrocampo abbiamo avuto equilibrio». E soprattutto con i senatori: «Abbiamo bisogno d’esperienza: in un momento così è più difficile per i giovani». Niente Perez, dunque. Ma Peres e Fazio in difesa e Mkhitaryan davanti. E magari anche Perotti.

PASTORE FUORI 2 MESI
Pastore, visitato dal professor Zini, si deve invece fermare 2 mesi. Fuori dalla lista dei 23 convocati anche gli infortunati Mirante, Zappacosta, Diawara, Zaniolo e lo squalificato Cristante. Il ballottaggio è il solito: Spinazzola-Kolarov. Giovedì l’ultima tentazione: Mkhitaryan interno sinistro, con l’esclusione di Veretout. E Under (o Kluivert) e Perotti nel tridentecon Dzeko. Più tecnica in mezzo al campo per migliorare la gestione della palla e alleggerire l’aggressività dell’Atalanta. Fonseca, con eleganza, si è invece tenuto alla larga dal caso Petrachi: «Non voglio commentare nessuna parola del ds: il mio pensiero va solo alla partita di Bergamo. Non esiste, però, alcuna divisione tra noi».
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