Auchan-Conad, chiesta cassa integrazione per 5.300 lavoratori: sindacati spiazzati

Auchan-Conad, chiesta cassa integrazione per 5.300 lavoratori: sindacati spiazzati
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Giovedì 13 Febbraio 2020, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 20:27

Chiesta la cassa integrazione per 5.300 lavoratori dell'azienda Auchan-Conad. Colpo a sorpresa, «una doccia fredda per i sindacati», nel passaggio degli ipermercati da Auchan a Conad. Dal gruppo Margherita arriva la richiesta di cassa integrazione per il 60% della forza lavoro, 5.323 dipendenti su un totale nazionale di 8.873. È quanto emerge dalla comunicazione che il gruppo ha inviato a sindacati e ministero del Lavoro. «Segnali preoccupanti - dice all'agenzia Ansa Cristiano Ardau (UilTucs) in vista dell'incontro di domani a Roma - speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell'anticamera del licenziamento.

In Sardegna sono coinvolti i 435 dipendenti dei 725 totali delle Città mercato di Cagliari, di Olbia e di Sassari. «Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un'azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione - afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna - Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l'anticamera di licenziamenti nel 2021».

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Una vera a propria «doccia fredda» per i sindacati che sono ancora seduti al tavolo delle trattative con l'azienda e il governo sulle prospettive di rilancio degli ipermercati di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna e Veneto. La comunicazione, peraltro, è arrivata alle organizzazioni sindacati alla vigilia di un nuovo confronto a Roma per discutere della procedura di mobilità delle sedi. Un iter precedentemente aperto dalla stessa impresa, secondo la quale la richiesta di cig serve «per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno» nel momento in cui «si stanno delineando i negozi che passeranno dalla rete Auchan a Conad o ad altri».

Inoltre - spiega Margherita Distribuzione - la cig riguarderà i lavoratori «in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio». Il momento è delicato: sull'acquisizione c'è il faro dell'Antitrust e i sindacati restano guardinghi sul futuro, nonostante il gruppo Conad abbia già annunciato che per il 2020 non ci saranno licenziamenti, ma solo «uscite su base volontaria e incentivata» e, per quanto riguarda la Sardegna, dove la cig riguarda 435 dipendenti su 725 - fa sapere l'azienda - non ci sarà la chiusura di nessun punto vendita. Margherita Distribuzione conferma che tutti gli interventi sulla rete commerciale ex- Auchan «sono e saranno accompagnati da misure di 'salvaguardia del lavorò, che hanno permesso di garantire stabilità, continuità e un futuro occupazionale a più di 13.000 persone, con il riassorbimento nella sola rete Conad, ad oggi, già di più di 2.500 esuberi». Per la Uiltucs, comunque, l'avvio della cig rappresenta un «segnale preoccupante: speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell'anticamera del licenziamento».

Anche la Filcams Cgil esprime perplessità sulla procedura e chiede che si faccia chiarezza, sollecitando il Mise e il ministero del Lavoro a convocare le parti a breve «per riprendere la vertenza prima che sia troppo tardi».



All'attacco anche la Cisl. «Questa vertenza si sta contraddistinguendo per tinte nere quasi da film horror per l'atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete sul futuro dei lavoratori - afferma Giuseppe Atzori, leader in Sardegna della Fisascat-Cisl - Siamo in attesa da mesi della delibera definitiva dell'Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi». Tutti compatti. «È l'ennesimo colpo di scena di Conad su un'acquisizione nata male che sta finendo peggio», denunciano le sigle. «Il numero dei lavoratori collocati in cassa integrazione è inaccettabile e minerebbe allo stesso buon andamento degli ipermercati - afferma ancora Ardau della UILTuCS - In Sardegna i 4 ipermercati perdono continuamente fatturato e clienti con lavoratori ormai disperati, inermi ad un disastro annunciato che li vedrà subire lo scotto maggiore».

 

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