Papa Francesco, pubblicata l'Esortazione sull'Amazzonia al centro di scontri e polemiche

Papa Francesco, pubblicata l'Esortazione sull'Amazzonia al centro di scontri e polemiche
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 12 Febbraio 2020, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 17:01

Città del Vaticano - «L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dramma, il suo mistero».  Inizia così l’Esortazione apostolica post-sinodale, Querida Amazonia sulla quale si allunga il mistero se il testo che è stato pubblicato oggi è stato cambiato dopo lo scontro a distanza con Ratzinger.

Il Papa dopo tanta attesa ha finalmente pubblicato il documento finale frutto del sinodo dedicato alla regione amazzonica: un momento collegiale durante il quale si sono confrontate due visioni sulla possibile consacrazione al sacerdozio di uomini sposati. Un argomento che ha finito per creare subbuglio e alimentare una spaccatura a distanza tra i due pontefici. Di fatto  erano in tanti i vescovi che in America Latina si aspettavano svolte aperturiste a proposito dei viri probati anche se nel testo finale la materia è stata espunta.

Piuttosto il testo del Papa si concentra sui problemi sociali e ambientali dell'Amazzonia. Sottolinea che «un vero approccio ecologico» è anche «approccio sociale» e, pur apprezzando il «buon vivere» degli indigeni, mette in guardia dal «conservazionismo» che si preoccupa solo dell’ambiente. Con toni vibranti, parla poi di «ingiustizia e crimine». Rammenta che già Benedetto XVI aveva denunciato «la devastazione ambientale dell’Amazzonia». I popoli originari, avverte, subiscono un «asservimento» sia da parte dei poteri locali che da quelli esterni. Per il Papa le operazioni economiche che alimentano devastazione, uccisioni, corruzione, meritano il nome di «ingiustizia e crimine». E con Giovanni Paolo II ribadisce che la globalizzazione non deve diventare un nuovo colonialismo. 

I poveri siano ascoltati sul futuro dell’Amazzonia. Di fronte a tanta ingiustizia, il Pontefice chiede di «indignarsi e chiedere perdono». Per Francesco servono «reti di solidarietà e di sviluppo» e chiama all’impegno tutti, compresi i leader politici. Di qui, il Papa si sofferma sul tema del «senso comunitario». Per questo, scrive, vivono come un vero «sradicamento» quando sono «obbligati a emigrare in città». Il Papa denuncia anche il male della corruzione che avvelena lo Stato e le sue istituzioni. E si augura che l’Amazzonia diventi «un luogo di dialogo sociale» prima di tutto “con gli ultimi. Quella dei poveri, ammonisce, sia «la voce più potente» sull’Amazzonia. Citando Laudato si’ e Christus vivit, sottolinea che la «visione consumistica dell’essere umano» tende a «rendere omogenee le culture e questo impatta soprattutto sui giovani». 

Un sogno ecologico è il titolo del capitolo più immediatamente collegato alla Enciclica Laudato si’. Nella introduzione, viene sottolineato che in Amazzonia esiste una relazione stretta dell’essere umano con la natura. Il curarsi dei nostri fratelli come il Signore si cura di noi, ribadisce, «è la prima ecologia di cui abbiamo bisogno». Cura dell’ambiente e cura dei poveri sono «inseparabili». Francesco rivolge poi l’attenzione al «sogno fatto di acqua». Cita Pablo Neruda e altri poeti locali sulla forza e bellezza del Rio delle Amazzoni. Con le loro poesie, scrive, «ci aiutano a liberarci dal paradigma tecnocratico e consumista che soffoca la natura». 

Per il Papa, urge ascoltare «il grido dell’Amazzonia. Ricorda che l’equilibrio planetario dipende dalla sua salute. Ci sono, scrive, forti interessi non solo locali, ma pure internazionali. La soluzione non è perciò «l’internazionalizzazione» dell’Amazzonia; deve invece crescere «la responsabilità dei governi nazionali». Questi popoli hanno «diritto all’annuncio del Vangelo», altrimenti ogni struttura ecclesiale diventerà una ONG. 

Altro passaggio significativo è sull’inculturazione della liturgia. Il Pontefice constata che già il Concilio Vaticano II aveva richiesto uno sforzo di inculturazione della liturgia nei popoli indigeni. Ricorda inoltre, in una nota al testo, che nel Sinodo «è emersa la proposta di elaborare un rito amazzonico». Al riguardo, ribadisce, è importante determinare ciò che è più specifico del sacerdote. La risposta, si legge, è nel sacramento dell’Ordine Sacro che abilita solo il sacerdote a presiedere l’Eucaristia. Come dunque «assicurare il ministero sacerdotale» nelle zone remote? Francesco esorta tutti i vescovi, specie latinoamericani, «a essere più generosi», orientando quanti «mostrano una vocazione missionaria» a scegliere l’Amazzonia e li invita a rivedere la formazione dei presbiteri. 































 

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