Universale come l’idea di Roma. Scrive Ferroni: “La Rina antica e imperiale era per Dante la città per eccellenza, il centro di misura e controllo di un mondo pacificato e per lui condizione determinante dell’incarnazione di Cristo e dell’avvento del Cristianesimo, modello civile per ogni terreno governo, eletta a sede del papato ma punto di riferimento per l’atteso risorgere dell’impero. A chi spetta il potere temporale, distinto da quello spirituale che tocca solo al papato”. La grandezza l’eredità di Roma era un assillo di Dante e della cultura medievale. Oggi questo assillo vale ancora e di fronte al declino attuale di Roma, allo sfascio e alle condizioni di invivibilità e di cattiva amministrazione in cui versa quella che ancora potrebbe essere una capitale universale, le parole di Dante e lo straordinario libro di Ferroni servono a non dimenticare e a crederci ancora.
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