Concerti a Roma: dai Dream Theater a Liam Gallagher, da Colle der Fomento & Muro del Canto agli Editors

drean theater
di Fabrizio Zampa
23 Minuti di Lettura
Domenica 9 Febbraio 2020, 22:28

LUNEDI’ 10 FEBBRAIO
 
 
Rock/Gli inglesi Editors in concerto all’Atlantico Live
 
Arrivano gli inglesi Editors, che oggi sono il vocalist, chitarrista e tastierista  Tom Smith, i chitarristi e tastieristi Justin Lockey e Elliott Williams, il bassista Russell Leetch e il batterista Edward Lay, e ai loro strumenti aggiungono sintetizzatori e elettronica. Vengono da Stafford, ai tempi della loro prima formazione si sono conosciuti alla Staffordshire University mentre studiavano Music Technology, dove nel 2002 si resero conto del fatto che la tecnologia non fosse la strada giusta e si misero a fare musica insieme suonando nei club della città e di Birmingham. Influenzati dalla new wave degli anni Ottanta e da band come Ultravox, New Order e Cure (dei Cure hanno fatto una cover di “Lullaby”), sono cresciuti arrivando alle sonorità di formazioni come i Depeche Mode, sia negli ultimi album sia soprattutto nel brano “Black Gold”, che dà il titolo alla loro prima antologia.
E’ un viaggio in 15 anni di carriera, uscito lo scorso ottobre con tre inediti, cioè la title track, "Frankenstein" e "Upside Down": un doppio album che nella versione deluxe offre ben 24 brani. «Sono orgoglioso di essere arrivato fin qui. Mi sembra che per una band la longevità non sia considerata un fatto positivo, ma per me lo è – dice Smith, che parla come uno di mezza età ma compirà 39 anni il prossimo aprile. – Abbiamo sempre rinunciato ai compromessi, abbiamo consolidato la nostra immagine, e i nuovi pezzi dimostrano la voglia di andare avanti, e abbiamo voluto scrivere brani che potessero arrivare all’ascoltatore con risonanza, visto che oggi la nostra band ha un grande significato per un oceano di nostri fedelissimi fan. E’ esattamente quello che volevamo».
Atlantico Live, viale dell'Oceano Atlantico 271d, ore 21
 

 

 
 
Cantautrici/Ilaria Porceddu, in concerto al Teatro Basilica
 
Sarda di Cagliari, 32 anni, cantautrice e vocalist, Ilaria Porceddu ne ha fatte tante, da un omaggio a Fabrizio De Andrè (aveva 11 anni, cantava e imparava a suonare il pianoforte) al Festival della Sardegna, da quello di Castrocaro alla collaborazione con Peppe Vessicchio e Marco Rinalduzzi (con loro inciderà il suo primo album “Suono naturale”), dall’apertura dei concerti di Gino Paoli a X-Factor, dalle musiche per lavori teatrali a una laurea in arti e scienze dello spettacolo, da recite in lingua sarda a un Sanremo Giovani, altri due dischi (“In equilibrio” del 2013 e “Di queto parlo io” del 2017, qui anche in un duetto con Max Gazzè) e altre esperienze, come quell di attrice. Insomma, è una che di musica se ne intende, ha parecchie cose da raccontare, lo sa fare bene e stasera è in concerto con una selezione dei suoi successi.
Teatro Basilica, piazza di San Giovanni in Laterano 10, ore 21.30
 
 
Jazz/Glenn Miller Memorial concert con la Big Fat Band
 
Un progetto nato dall’amore nei confronti del band leader e trombonista statunitense Glenn Miller scomparso nel 1944: ecco il Memorial Concert nel quale la Big Fat Band Orchestra di Massimo Pirone eseguirà i suoi brani più famosi: da “In The Mood” a “Moonlight Serenade”, da “American Patrol” a “Chattanooga Choo Choo” negli arrangiamenti originali per un concerto unico in cui si rivivranno i momenti unici che segnarono un periodo storico. I musicisti dell’orchestra sono in tanti: tre trombe (Sergio Vitale, Antonio Padovano, Paolo Federici), due tromboni (Palmiro Delbrocco e Loredana Martone), cinque sassofoni (Gabriele Colarossi, Giorgio Guarini, Stefano Angeloni, Matteo Vumbaca, Adriano Piva), il pianoforte di Eleonora Laprova, la chitarra di Stefano Toninelli, la batteria di Armin Siros, il contrabbasso di Marco Piersanti, le voci di Linda Longo, Milena Cordeschi, Fabio Poli e Francesco Sofia.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Jazz/All’Alexanderplatz il quintetto di Basentini e Hoffman
 
Il chitarrista Emanuele Basentini, il sassofonista Alex Hoffman, il pianista Pietro Lussu, il contrabbassista Vincenzo Florio e il batterista Scott Lowrie formano da tempo un quintetto fra i più attivi sul panorama newyorkese. Dopo avere frequentato per 25 anni la scena romana, propongono un jazz controverso, anche se intimamente fedele alla tradizione per le loro scelte personali del passato, e affrontato con spirito critico, contro ogni dogma. Vedono il jazz come uno spunto di riflessione, un mezzo negativo di conoscenza.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
MARTEDI’ 11 FEBBRAIO
 
 
Rock/Torna al Palasport il progressive metal degli americani Dream Theater
 
Inarrestabili, inaffondabili, indistruttibili: per l’ennesima volta si potrebbero etichettare così gli americani Dream Theater, la band di progressive metal nata a Boston nel 1985 e cresciuta a New York che ha cambiato formazione diverse volte e che oggi schiera due dei fondatori, il vocalist e chitarrista John Petrucci e il bassista John Myung, accanto al vocalist James LaBrie (con il gruppo dal 1991), al tastierista Jordan Rudess (dal 1999) e al batterista Mike Mangini, entrato nel 2011. Hanno suonato a Roma diverse volte, l’ultima lo scorso anno, e tornano a furor di popolo con il tour che celebra il ventennale dell’album “Scenes From a Memory”, loro pietra miliare del 1992: un disco che ha venduto più di venti milioni di copie in tutto il mondo.
I cinque, che picchiano sempre forte, non sono persone del tutto normali, ma è qui che fanno centro: sanno suonare, sono tosti, hanno cominciato come esponenti dell’ultima ondata di quello che sarebbe diventato il progressive metal rock e hanno continuato anni e anni sulla stessa strada. Hanno energia e grinta, nei loro dischi c'è sempre un pizzico di mistero (“Scenes From a Memory” era una sorta di viaggio psicanalitico sulla reincarnazione a base di sogni ricorrenti, suspence, considerazioni della serie ”non siamo di passaggio” e interrogativi tipo ”esiste un’altra vita?” e così via), scrivono testi intelligenti e arrangiamenti molto ricercati, hanno una grande spontaneità specie dal vivo e una spiccata tendenza a suonare quello che gli piace e non quello che funziona al box office. Insieme ai loro hit e ai brani dell'ultimo album “Distance Over Time” del 2019, suoneranno per intero “Scenes From a Memory” in un live di tre ore. «Quelli che erano presenti al tour di vent’anni fa – dice John Petrucci - assisteranno a uno show comunque freschissimo, nel quale offriamo i brani sotto una nuova luce, e con nuovi contenuti video proiettati sul palco».
Palasport, piazzale dello Sport, ore 21
 
 
Jazz/All’Alex doppio incontro fra Pablo Held e Roberto Gatto
 
Per due sere il club romano ospita un trio formato dal pianista Pablo Held, dal contrabbassista Matteo Bortone e dal batterista Roberto Gatto. La formazione a trio è un classico del jazz e Held, compositore oltre che solista, 33 anni, tedesco di Hagen, nonostante la giovane età ha collaborato con star come John Scofield, Ralph Towner, Chris Potter, Jorge Rossy, Nasheet Waits, Norma Winstone, Mark Feldman, Anders Jormin, Dave Liebman, Tom Harrell e tanti altri, ha fatto tour in Europa, Asia, Nord e Sudamerica, e il suo modo di suonare ha una dinamica molto particolare con enorme spazio per l’improvvisazione, al punto di rinunciare a un vero repertorio e ad arrangiamenti troppo predeterminati. Gatto, numero uno dei nostri batteristi, non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di suonare con lui e replica il concerto anche domani. 
Alexanderplatz, via Ostia 9, stasera e domani, ore 21
 
 
Jazz/Il crooner Marco Ricciardi canta gli hit dei suoi grandi colleghi
 
Brani della discografia di Nat King Cole (di cui si è appena finito di celebrare il centenario della nascita), di altri grandi crooner (Frank Sinatra, Dean Martin, Tony Bennett…) e altre perle dell’american song book interpretati e rivisitati in modo originale: è la proposta del vocalist e chitarrista Marco Ricciardi, live in una formazione acustica, minimale e dal grande interplay, con il sax tenore di Daniele Manciocchi, per celebrare uno dei periodi d’oro dello swing e del jazz americano.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Blues/Andy Corner, Andrea Angelini live al Charity Cafè
 
Il vocalist, chitarrista e armonicista Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, replica tutti i martedì il suo progetto solista acustico: una sintesi di varii generi e influenze, un viaggio nella migliore musica anglo-americana degli anni ’60 e ’70, dal blues al rock, al folk al soul.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO
 
 
Cantautori/Un omaggio a De André con il Coen-Siniscalchi Quartet
 
È intitolato “Ho visto Nina volare” l’omaggio a Fabrizio De André del Coen Siniscalchi Quartet, per la stagione di Roma Sinfonietta. Quattro musicisti, provenienti da esperienze differenti e con percorsi artistici diversi, si incontrano per un progetto che vuole rendere omaggio alla musica e alle parole di De André rispettando la scrittura profonda e ispirata del cantautore ma esplorando sonorità che si muovono oltre la classica canzone d’autore e dipingono le canzoni con i colori della musica world e jazz. Il repertorio copre quasi trent’anni, dagli esordi al capolavoro “Anime Salve” del 1996, con brani più conosciuti (“Bocca di rosa”, “La canzone di Marinella”, “Canzone dell’amore perduto”, “Crêuza de mä”, “Un giudice”) e quelli rimasti più nell'ombra (“Preghiera in gennaio”, “Khorakhanè”, “Ho visto Nina volare”).
Gli interpreti sono Gabriele Coen (sassofono soprano e clarinetto, che si dedica da venti anni all’incontro tra jazz e musica etnica, mediterranea e est-europea), Raffaela Siniscalchi (una delle più interessanti voci del panorama italiano, fa parte dal 2003 della Compagnia della Luna di Nicola Piovani), Stefano Saletti (bouzouki, oud e chitarra acustica, attivo da anni sulla scena artistica italiana, leader della Piccola Banda Ikona) e Mario Rivera (basso acustico a 6 e 4 corde, ha all’attivo una vastissima attività concertistica in Italia e all'estero).
Auditorium E. Morricone, Università Tor Vergata, via Columbia 1, ore 18
 
 
Jazz/Maria Rosaria De Medici fra improvvisazione e bossanova
 
Maria Rosaria De Medici, interprete della scena jazz romana e esperta di storytelling, presenta con il suo trio un viaggio negli standard e nei classici della bossanova. Evocati dalla sua voce emergono dal passato i personaggi del jazz, sia solisti che compositori, e le star della musica brasiliana. Al suo fianco Francesco D’Errico al pianoforte e il contrabbassista Luca Chiaraluce.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Blues/Jam session al Charity Cafè con il trio di Marco Di Folco
 
Jam session all’insegna del blues, stasera, per gli appuntamenti di Blues Jam & Friends: apre la band Taxi Blues, con il vocalist Angelo Auciello, Emiliano Guidi all’organo Hammond, Gianluca Amici al contrabbasso e Mario Damico alla batteria. Come sempre gli appassionati di blues sono invitati a salire sul palco e partecipare.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
GIOVEDI’ 13 FEBBRAIO 
 
 
Cantautori/Mai Stato Altrove, Gabriele Blandamura live al Monk
 
Mai Stato Altrove, se preferite MSA, è il nuovo nome d’arte di Gabriele Blandamura, romano, cantautore, speaker dell’emittente Radio Sonica, già bassista con la band Thegiornalisti, che a tre anni di distanza dal suo primo album “Hip Hop” torna con un nuovo lavoro discografico sotto lo pseudonimo Mai Stato Altrove. Anticipato dai singoli “I dischi” («Un brano synth pop che è diventato una specie di gospel», dice Gabriele), “Dentro un ricordo” e “Contento lo stesso”, s’intitola “Ragazzi stupendi” e offre una serie di brani nei quali il cantautore racconta frammenti personalissimi della propria vita, come le contraddizioni e le difficoltà di avere trent’anni oggi.
«Dopo tanti anni - dice - forse ho fatto pace con l’idea di fare musica: ecco, ho scelto il nome Mai Stato Altrove per ricordarmi che una parte di me è sempre nella musica o che la musica è sempre in una parte di me». Da gennaio è in tour per presentare le canzoni del disco e stasera lo trovate al club romano.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 22
 
 
Jazz/Doppia serata anche per la vocalist brasiliana Claudia Marss
 
Un doppio live anche per la vocalist Claudia Maria da Silva e Silva, ovvero Claudia Marss. Brasiliana di Salvador di Bahia ma in Italia dal 1989, propone due aspetti della musica del suo paese. Stasera, con Ettore Carucci al pianoforte, Achille Succi al clarinetto, sax e flauti, Marco Siniscalco al contrabbasso e Alessando Marzi alla batteria, è la volta di “O Canto da Terra”, con brani di autori come Milton Nascimento, Hermeto Pascoal, Dorival Caymmi e Egberto Gismonti, che da sempre hanno tratto ispirazione dal grande legame con la propria terra cantando il mare, la foresta, gli ìndios e la maestosità della natura. Domani, con la stessa band (ma al contrabbasso c’è Pierpaolo Ranieri) è la volta del progetto “Recados de amor”: nel giorno di San Valentino canzoni e parole per raccontare i rapporti d’amore con gioia, passione, ironia e poesia.
Alexanderplatz, via Ostia 9, stasera e domani, ore 22
 
 
Tributi/Al Cotton Club un omaggio a Fred Buscaglione
 
Il jazz americano incontra il jazz italiano con uno speciale tributo a un personaggio unico e amato come Fred Buscaglione, scomparso nel lontano 1960. A interpretare il ruolo è l’attore, cantante e trombettista Stefano Abitante, affiancato dalla band guidata dal pianista Adriano Urso con il sassofonista Vittorio Cuculo, il chitarrista Sergio Picarozzi, il contrabbassista Alessio Urso e il batterista Giovanni Cicchirillo. In scaletta brani deliziosi ancora oggi come “Eri piccola così”, “Guarda che luna”, “Una sigaretta”, “Che notte”, “Whisky facile”, “Noi duri”, “Teresa non sparare”, “Che bella cosa sei”, “Il dritto di Chicago”, “Non partir”. Vi divertirete, e se non siete più dei ragazzi le canterete anche voi.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 21.30
 
 
Jazz/Un viaggio nella grande tradizione all’Elegance Cafè
 
Un trio formato dal chitarrista Gianluca Figliola, dal contrabbassista  Vincenzo Florio e dal batterista Andrea Nunzi, tre musicisti diversi per formazione e carriera ma uniti dallo stesso rispetto e amore per il jazz, propongono un repertorio fatto di grandi standard del jazz. «Suonare standard non è come suonare cover, e se volete scoprire la differenza il nostro concerto può charirvi le idee: per noi il jazz è una musica che prima di tutto deve arrivare gentilmente alle orecchie del pubblico, invitandolo a un dialogo, a entrare in un’atmosfera», spiegano i tre, il cui live è un omaggio alla grande tradizione del jazz e ai suoi generi, dallo swing all’hard bop, in compagnia dei brani più belli firmati da compositori come Cole Porter, Duke Ellington, Heorge Gershwin e Irving Berlin.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Soul/Il Beat4tet di Beatrice in concerto al Big Mama
 
Beat4tet è il progetto della vocalist e figlia d’arte Beatrice Gatto, che con Federico Buccini (tastiere), Guglielmo Molino (basso) e Simone Lanzillotti (batteria) si muove fra soul, jazz, rhythm & blues e pop con arrangiamenti moderni e avvolgenti di brani originali e di evergreen, da  “Love for Sale” di Jamie Cullum a “Compatible” dei Drew Ofthe Drew, fino a hit di Esperanza Spalding, Robert Glasper, Rachelle Ferrell, Erika Badu, Michael Jackson e così via.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Al Charity gli standard del crooner e chitarrista Antonio D’Agata
 

Crooner e chitarrista jazz, classe 1991, Antonio D'Agata propone un raffinato repertorio di standard della grande tradizione americana, con brani di autori come Gershwin, Porter, Kern, Arien ecc. Con lui una bella sezione ritmica: il pianista Vittorio Solimene, il contrabbassista Giorgio Rosciglione e il batterista Gegè Munari.
Charity Cafè, via Panisperna 68, stasera e domani, ore 22
 
 
VENERDI’ 14 FEBBRAIO
 
 
Jazz/Alla Casa in concerto Simone Quatrana e il trio di Francesco Orio
 
Doppio concerto, stasera, per le rassegne “Giovani Leoni” e “Nuova Generazione Jazz 2020”, protagonisti i pianisti Simone Quatrana e Francesco Orio. Il primo ha come obiettivo l’esplorazione fino in fondo delle possibilità espressive del proprio strumento: mescola tradizione jazzistica afroamericana e improvvisazioni libere da schemi e stilemi, e prima del concerto vengono stabilite pochissime cose, per rendere più libero e sincero ciò che accadrà, con l’ascoltatore che diventa testimone del processo creativo in una performance mai ripetibile.
Francesco Orio, pianista tra i più innovativi della scena jazz italiana, considerato l’erede artistico del maestro Giorgio  Gaslini, si distingue per l’eclettismo artistico, la tecnica e l’originalità delle composizioni e, in trio con il contrabbassista Simone Di Benedetto e il batterista Davide Bussole, ricerca e sviluppa un linguaggio sintetico che spazia attraverso diverse tradizioni musicali, con un linguaggio che riesce a rimodellare e creare connessioni tra forme e strutture differenti, anche molto distanti tra loro, senza perdere di vista la totalità e l’integrità della narrazione.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Musica/I francesi Deluxe in concerto al Monk Club
 
Electro, hip hop, funk, pop, jazz, rock, soul, swing: questo variopinto mix di stili è la ricetta dei Deluxe, un collettivo musicale francese formato nel 2007 a Aix-en-Provence il cui marchio di fabbrica è un mix tra il raffinato pop francese e lo street groove, insomma un concentrato di contaminazioni. Sono in sei, cioè Liliboy (voce, rap), Kaya (basso), Kilo (batteria), Pietre (chitarra, tastiere), Soubri (percussioni) e Pepe (sassofono, tromba, tastiere) e dal vivo offrono dei live unici nel loro genere, con un groove che ha portato il gruppo in pochissimo tempo all’apice del successo in Francia, grazie anche ai numerosi concerti e alle altrettanto numerose collaborazioni.  Con l’uscita nel 2019 del nuovo album “Boys & Girl” i Deluxe si sono confermati come una delle più innovative realtà musicali europee.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 22
 
 
Musica/All’Elegance la chanson française con i romani Métromusette
 
Métromusette è una band romana che recupera le più importanti canzoni francesi della prima metà del ‘900: la musica di Charles Trenet, Edit Piaf, Joseph Kosma, Henry Betti, Django Reinhardt e non solo, quella dei tempi dei grammofoni nelle case e delle fisarmoniche nelle piazze. La vocalist Monica Gilardi, il fisarmonicista e pianista Francesco Di Gilio, il chitarrista Stefano Nencha, il contrabbassista Guido Giacomini e il batterista Alfredo Romeo offrono uno spettacolo musicale raffinato, che rievoca le magiche notti nella Ville Lumière: brani popolari, swing, valse musette e jazz francese.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Soul/Bianca Blues e i Sette Soul in concerto al Big Mama
 
I brani di artisti come Curtis Mayfield, Ray Charles, Aretha Franklin, Otis Reddig, Sam Cooke, Al Green, Marvin Gaye, James Brown e compagni, trasmessi in radio per decenni, hanno fatto ballare intere generazioni nei quartieri poveri di New York, Chicago, Detroit, New Orleans, e la band Bianca Blues & i Sette Soul rilegge quello splendido repertorio, tra soul, funk e rhythm & blues. Il vocalist Fulvio Tomaino, il chitarrista Alfredo Bochicchio, il bassista Massimo Nanni e il batterista Claudio Colazza sono insieme a una ricca sezione di fiati: Sergio Vitale alla tromba, Luca Giustozzi al trombone e i tre sassofoni di Carlo Micheli, Paolo Tomassini e Bruno Coltre.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Al Cotton doppio live swing con la big band di Emanuele Urso
 
Al Cotton Club stasera è di scena lo swing del clarinettista e batterista Emanuele Urso alla testa della sua Big Band, in un viaggio ai tempi della Harlem degli anni 30 con arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra. La formazione vede al suo fianco la vocalist Clara Simonoviez, il trombettista Lorenzo Soriano, il sassofonista Stefano Di Grigoli, il  trombonista Alessandro Cicchirillo, il pianista Adriano Urso, Stefano Napoli al contrabbasso e Giovanni Cicchirillo alla batteria.
Cotton Club, via Bellinzona 22, ore 21.30 e ore 0.30
 
 
SABATO 15 FEBBRAIO
 
 
Rock/Liam Gallagher, con “Shockwave”, in concerto al Palasport
 
Inglese di Burnage, già leader di quegli Oasis che si sono sciolti ormai da dieci anni ma la cui fama non è dimenticata, Liam Gallagher, cioè William John Paul Gallagher, 47 anni, cantautore e chitarrista, torna in concerto in Italia con due date, stasera al romano Palasport e domani al milanese Mediolanum Forum. L’occasione del tour è il suo nuovo album “Why Me? Why Not.”, che uscirà il prossimo 20 settembre ma è anticipato da un singolo, “Shockwave”, che ha già debuttato in testa alle classifiche dei vinili e alla Trending Chart. Liam ha recentemente annunciato una nuova traccia, “The River”, brano potente con un riff che rimanda al rock dei Led Zeppelin e all’energia della corrente musicale Madchester: è un pezzo attualissimo, nel quale incita la generazione contemporanea a combattere per il cambiamento.
L’attitudine anarchica di Liam critica i capisaldi del mondo dell’establishment, dai politici che puntano solo ad arricchirsi alle “celebrità” che sono prive di spessore. «Volevo che questo mio secondo disco fosse superiore a quello precedente. Sarà un album migliore di “As You Were” del 2017», dice. Gallagher porterà il disco in un tour di 23 date che già si presenta sold out in molte città. Pochi giorni fa un abbassamento di voce l’ha costretto a chiudere il concerto di Amburgo dopo sole quattro canzoni, ma sembra che il problema sia stato subito risolto dopo che un medico gli ha somministrato, come dice lui, «una bomba di cortisone».  
Palasport, piazzale dello Sport, ore 21
 
 
Jazz/Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani in quartetto all’Alex
 
Due grandi musicisti italiani, il trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista Rosario Giuliani, guidano il quartetto in cartellone stasera e completato da Alberto Gurrisi all'organo Hammond e da Marco Valeri alla batteria. In repertorio composizioni di grande interesse, sia standard che brani originali, tutti dalle forti connotazioni ritmiche. La serata viene presentata come un percorso emotivo che nasce dall’incontro umano e musicale, che ormai dura da più di un ventennio, di due grandi interpreti del nostro jazz.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Jazz/Aristogattoni e Gemelli Di Guidonia insieme al Cotton Club
 
Mettere insieme due formazioni che cercano di divertire il pubblico ma senza rinunciare a fare ottima musica? Basta far salire sul palco gli Aristogattoni (sono Gianluca Galvani alla cornetta, Gian Piero Lo Piccolo al clarinetto, Stefano Scartocci al pianoforte, Renato Gattone al basso e Gianluca Perasole alla batteria) e farli suonare fianco a fianco con i Gemelli di Guidonia, cioè Pacifico, Gino e Eduardo Acciarino, ottimo trio vocale diventato famoso grazie all’Edicola di Fiorello (a proposito, ma quando accidenti torna?) e che insieme alla band di cui sopra sarà alle prese con standard dei grandi compositori, interpreti e musicisti che hanno fatto la storia del jazz, da Cole Porter a Irving Berlin, Jerome Kern, Hoagy Carmichael, Johnny Mercer, Duke Ellington, Louis Armstrong, Count Basie e così via. Il tutto in chiave moderna, con ritmi funky e soul e ovviamente tanto swing e tanti sapori di musica afroamericana e jazz.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Jazz/Alla Casa Dora Sisti mette in musica un poema di Coleridge
 
La vocalist e compositrice Dora Sisti, abruzzese ma romana d’adozione, presenta il suo nuovo progetto "The rime of the ancient mariner", una suite composta musicando in versione jazz le liriche dell’omonimo poemetto del poeta inglese Samuel Taylor Coleridge. Durante la performance verranno proiettate le illustrazioni realizzate dall'artista tedesca Aurelia Luitz, raccolte in un video. Accanto a Dora suonano Andrea Verlingieri (sax tenore e sax soprano), Carlo Ferro (piano e elettronica), Giuseppe Salvaggio (basso elettrico) e Marco Tardioli (batteria), il tutto per gli appuntamenti della serie “Jazz Is Not Dead”.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Blues/La Ceckony Band in concerto al Charity Cafè

 
La Ceckony Blues Band propone una blues night con un ampio repertorio che cerca di ricreare le sonorità, i colori e i sapori del blues più puro, con sfumature e influenze che spaziano dal soul al funky e con un sound elettrico che vede la formazione allargata per l'occasione. Sono sul palco Simone Leoni (voce e chitarra), Alessandro Ceci (pianoforte), Pietro “Ceckony” Di Giuseppe (armonica) più due special guest, Light Palone (basso) e Lorenzo Francocci (batteria).
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Rock/Con la band dei Riding Sixties, al Big Mama i Beatles contro gli Stones
 
Una performance dei Riding Sixties, l’abbiamo già detto diverse volte, è una via di mezzo fra una divertente festa e una lezione-concerto. Sono due epoche che s'incontrano in una formazione sulla breccia da parecchi anni e che annovera dai “vecchi” testimoni d’epoca come Pietro Maria Tirabassi, voce e chitarra, e Enzo Civitareale, batteria e voce (nel 1970 suonava con la mitica band dei Corvi) ai più giovani Marco Bertogna (basso e voce), Simone Rauso (chitarra e voce) e Alberto Bolli (piano e voce). Stasera ripropongono un loro classico: una battaglia a tutto beat fra i migliori brani dei Beatles e dei Rolling Stones, intitolata appunto “Beatles Vs Stones”.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/All’Elegance Cafè il progetto “The Cannonball’s - A Sax Mob”
 
Il progetto “The Cannonball’s – A Sax Mob” nasce dalla passione dei sassofonisti italiani che frequentano il brand americano Cannonball Saxophones per lo smooth jazz e per il soul. È un incontro inedito fra tre amici, cioè Gianni Vancini (una delle star italiane del sassofono, considerato da molti “l’ambasciatore del jazz contemporaneo”: con i suoi album è stato nei primi posti in classifica in Usa, Canada, Olanda, Svezi e Svizzera), Costantino Ladisa (da venticinque anni sax della band Adika Pongo, ha fondato due gruppi del nostro smooth jazz, Da Nu Jazz 4et e Groovin’ High, ha suonato con Lionel Richie, Norma Jean Wright, Eric Marienthal, Tom Kennedy, Paul Jackson, Fred Wesley, Vanessa Haynes e tanti altri) e Donato Sensini (giovane sassofonista e polistrumentista diplomato in sax e orchestrazione, già con James Taylor, Boy George, Tiziano Ferro, Lucio Dalla, Pino Daniele, Massimo Ranieri).
Il repertorio di questo trio spazia tra rivisitazioni in chiave soul e funk di brani di Herbie Hancock, Miles Davis, Grover Washington, David Sanborn, Marcus Miller e versioni di classici di Michael Jackson, Marvin Gaye, Stevie Wonder, fino a brani originali di loro composizione. Con i tre sassofonisti Antonio Iammarino (piano e tastiere), Matteo Carlini (basso) e Andy Bartolucci (batteria).
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
DOMENICA 16 FEBBRAIO
 
 
Musica/Colle der Fomento e Muro de Canto, fianco a fianco all'Auditorium
 
S’intitola “Brutti, sporchi e cattivi” la serata che vede fianco a fianco due formazioni che sono altrettante colonne portanti della scena musicale romana, i Colle der Fomento e Il Muro del Canto. Le band si uniscono per  raccontare la Capitale con uno spettacolo nel quale la musica e le storie dei due gruppi romani si fondono per offrire un racconto crudo e appassionato della città. Entrambe proporranno pezzi di repertorio e estratti dei loro ultimi album, rispettivamente “L'Amore Mio Non More” e “Adversus”. Sarà un concerto pieno di sorprese e versioni inedite dei brani, con ospiti a sorpresa.  A 25 anni dalla nascita dei Colle der Fomento (Danno, Masito e DJ Baro)e a 10 anni da quella de Il Muro del Canto (il vocalist Daniele Coccia Paifelman, il batterista e voce narrante Alessandro Pieravanti, i chitarristi Eric Caldironi e Franco Pietropaoli, il bassista Ludovico Lamarra e il fisarmonicista Alessandro Marinelli), sarà un'occasione unica per i tanti sostenitori delle due band.
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, ore 20.30
 
 
Jazz/Joy Garrison all’Alex festeggia quarant’anni di carriera
 
«Vorrei celebrare i miei 40 anni sul palcoscenico con voi. Canterò canzoni dal mio passato al mio presente dedicando a tutti sia brani conosciuti che composizioni originali. Vi aspetto»: così la vocalist Joy Garrison, newyorkese, figlia di Jimmy Garrison, storico contrabbassista della band di John Coltrane, che vive in Italia da parecchio tempo, invita il pubblico al suo concerto di stasera, intitolato “Killing It Softly With My Songs”. E’ in quartetto con Claudio Colasazza al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21.30
 
 
Jazz/Alexander Hawkins e Marco Colonna, alla Casa tributo a Eric Dolphy
 
Uno sguardo alla grandezza del sassofonista Eric Dolphy, scomparso nel 1964, e uno al presente della musica improvvisata: un ponte fatto di Europa, lotte e conquiste, ma anche di un viaggio dall'Africa alle corti intellettuali europee passando per Braxton e Misha Mengelberg. Il pianista inglese Alexander Hawkins, uno dei più importanti musicisti contemporanei, e Marco Colonna, clarinettista tra i più apprezzati in Italia, presentano questo inedito duo, dopo aver collaborato nelle fila del gruppo Eternal Love di Roberto Ottaviano.
Casa del Jazz, viale di Porte Ardeatina 55, ore 21
 
 
Rock/Con i Desert Boots al Big Mama omaggio ai Creedence Clearwater
 
Sono solo in tre ma riescono a riproporre brani di decine di band: il vocalist e chitarrista Dario Marigliano, il bassista Lorenzo Burghignoli e il batterista e vocalist Andrea Ruta frugano fra i repertori di The Police, Dire Straits, Bruce Springsteen, James Brown, Roy Orbison, Beatles, Beach Boys, Lenny Kravitz, Talkin Heads, Jerry Lee Lewis, Prince, Van Morrison, Doobie Brothers, Rolling Stones, Depeche Mode, David Bowie, Iggy Pop, Survivor e tanti altri e rileggono hit di tre o quattro decenni di rock story. Stasera rendono omaggio a The Creedence Clearwater Revival, la band di John Fogerty (voce  e chitarra), Tim Fogerty (chitarra), Stu Cook (pianoforte) e Doug Clifford (batteria), con i loro hit fatti in quello stile che fu etichettato swamp rock, “rock della palude”.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Rock/Al Cotton Club anni ’50 e ’50 con Samuel Stella & Muddywaters
 
“Bevo solo rock’n’roll” è la serata diretta da Lalla Hop che propone musica vintage all'insegna del rock e offre una lezione di ballo a cura delle migliori scuole di ballo della città e il concerto di Samuel Stella & Muddywaters, trio che propone i classici della tradizione anni ‘50 e '60, da Elvis Presley a Chuck Berry, Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Ray Charles fino ai Beatles. La band dei Muddywaters è formata dal vocalist e chitarrista Samuel Stella, da Primiano Di Biase all’organo Hammond e da Ruggero Giustiniani alla batteria.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Jazz/All'Elegance il quartetto del pianista Alessandro Mariano
 
Alex Mariano Quartet è una band di recente formazione nata dall’incontro tra Alessandro Mariano, pianista di estrazione classica che coltiva da anni un grande passione per il jazz, e tre musicisti romani di diverse esperienze ma che condividono la stessa sensibilità interpretativa per un repertorio che unisce il tradizionale (Thelonius Monk, Wes Montgomery, Wayne Shorter, Michael Brecker, Freddy Hubbard) con il repertorio di musicisti più recenti (Christian Mc Bride, Brandford Marsalis, Sam Rivers). Tutti i brani sono riarrangiati con un sound personale e una particolare energia fatta di interplay e invenzioni ritmiche, e il filo conduttore è il blues in tutte le sue varianti e sfaccettature, con puntate inaspettate sul latin e sul funky. Con il leader suonano Alberto Ruggieri al sax tenore, Claudio Campa al contrabbasso e Bernardo De Stefanis alla batteria.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Rock soul blues/Al Charity aperitivo con i Midnite Runners
 
Un mix di rock, blues e soul: è la proposta dei Midnite Rounders, duo acustico formato dai vocalist e chitarristi Fabio Jannicola e Elio Irace. Propongono un tributo ai grandi artisti che frequentavano questi generi tra le due sponde dell'Atlantico, a cavallo tra gli anni '60 e '80. La coppia ha raccolto una serie di brani originali e li rilegge cercando di restare fedele alla costante ricerca dei suoni giusti.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 18.30
 
 

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