All’automobilista, con un passato di gravi problemi di dipendenza e un recente Tso per problemi psichiatrici, nessuno aveva ritirato la patente.
Lo psichiatra Fabrizio Iecher, incaricato dal giudice per le indagini preliminari Roberto Saulino, nella sua consulenza aveva escluso però, nonostante gli abusi e i disagi, «un vizio di mente totale o parziale di mente». «Suscita perplessità la circostanza che nonostante l’abuso di cocaina, nonché di alcol e cannabis ed il conseguente Tso subito un anno prima, l’indagato fosse ancora in possesso della patente di guida». Erano stati proprio i difensori dell’imputato, gli avvocati Paolo Barone e Pier Francesco Mazzini, a sollecitare una perizia per evidenziare l’eventuale dipendenza cronica o comunque l’incapacità al momento del fatto. L’investimento si era verificato sul Gra in direzione via Tuscolana. La circolazione era stata ristretta a un senso di marcia a causa della presenza di un cantiere stradale per il rifacimento del manto. Ignorando la segnaletica l’automobilista, invece, aveva proseguito dritto centrando l’operaio «senza lasciare impressa - scriveranno gli inquirenti - sul piano viabile nessuna traccia di frenatura». All’imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche.
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