Sanremo 2020, share vola, si pensa a un Amadeus bis. Coletta: ne parleremo

Sanremo 2020, share vola, si pensa a un Amadeus bis. Coletta: ne parleremo
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Giovedì 6 Febbraio 2020, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:34

Il festival da maratoneti macina ascolti record: la seconda serata di Sanremo sfiora i 10 milioni di spettatori (9 milioni 962 mila) e raccoglie il 53.3% di share, migliorando la media del debutto e soprattutto centrando il miglior risultato dall'edizione 1995, targata Pippo Baudo (65.42%). «È stato un risveglio bellissimo. È una gioia immensa, ma mancano altre tre serate e rimango con i piedi per terra. Mi lascerò andare domenica mattina», sorride Amadeus. Il direttore di Rai1, Stefano Coletta, festeggia il risultato «storico», legato anche al «gioco di squadra», all'amicizia vera« tra 'Amà e Fiorello, un'alchimia che fra improvvisazioni e goliardate »ha riportato davanti alla tv moltissime persone che non vedevano il festival«.

Con questi risultati, al giro di boa è inevitabile guardare al futuro e ipotizzare una conferma per Amadeus: »Non ne abbiamo ancora parlato«, risponde diplomatico Coletta, pur aprendo le porte al bis. »Posso dire che ha vinto la grande serietà, il grande rigore di Amadeus, professionista più che divo. Non mi sento di prendere un impegno qui, ne vorrei parlare con lo stesso Amadeus e con l'ad Salini, ma penso che abbiamo scoperto un direttore artistico di grande spessore e serietà. Sulla selezione delle canzoni è stato fatto un ottimo lavoro che ci auguriamo possa essere ripetuto«. Più in generale, da direttore dell'Intrattenimento di prime time, Coletta punta a »proseguire la collaborazione con Amadeus: abbiamo tante affinità, pensare al lavoro, perdere poco tempo ed essere persone semplici«.

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»Ho sentito la Rai sempre vicina«, gli fa eco 'Ama', che non ha avuto contatti con il presidente Marcello Foa (molto critico sul caso Junior Cally), ma si relaziona »tutti i giorni con l'ad Salini e con il direttore di rete«. Sui veleni della vigilia, il conduttore e direttore artistico preferisce non tornare: »Sanremo non è ancora finito, la più grande soddisfazione è offrire uno spettacolo che il pubblico apprezza. È normale che prendere decisioni divida: se la cosa è fatta bene, vuol dire che hai individuato la strada giusta. In caso contrario vorrà dire che ho sbagliato, ma pensando al bene del progetto. I sassolini dalle scarpe me li toglie il pubblico, dimostrando affetto per il festival«. E rivendica ancora come scelta vincente quel gioco di sponda con Fiorello: »Illumina il festival, è una grande gioia averlo qui con me: è il fratello che mi fa stare tranquillo«.

Un motivo di rammarico, invece, è la durata dello show: »Nelle prime due serate - ammette - siamo andati un pò lunghi. Ma è stato un pò come mia nonna quando continuava a cucinare, volevo far fare bella figura al festival. Prometto che asciugheremo un pò e sabato proclameremo il vincitore prima del cappuccino«. I numeri gli danno ragione: nonostante il sottotesto della memoria, legato all'edizione numero 70, il pubblico di Sanremo sta ringiovanendo. Partita al 33%, la seconda serata, con lo sketch tra Amadeus e Fiorello vestito da Maria De Filippi, è salita subito al 40%, toccando i 15,8 milioni; la reunion dei Ricchi e Poveri ha fatto schizzare lo share dal 54 al 62%. Tra i momenti ai quali Amadeus tiene di più, la partecipazione di Paolo Palumbo, lo chef artista 22enne malato di Sla, entrata nel cuore del pubblico: in 12 milioni hanno ascoltato la sua toccante storia, un racconto partito al 54% e arrivato a sfiorare il 59%.
 

 

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