L’abilità nel combinare la scrittura polifonica e omofona, e di distribuire armoniosamente il dialogo musicale tra le parti, ha reso l’opera il modello su cui l’intera prima metà del XVIII secolo ha fondato la sua estetica. Seguirà il Concerto per Flauto, due Violini e Basso Continuo op. 33 in Sol maggiore, uno dei pochi esempi di composizione strumentale di Giovanni Battista Pergolesi, che presenta uno stile e una struttura molto vicini a quelli del palcoscenico operistico. Il concerto proseguirà con la Sinfonia Op.1 n. 4 in Re minore di Giuseppe Valentini (1681-1753), violinista attivo a Roma al servizio del principe Lorenzo Colonna, e che fu probabilmente allievo di Corelli. Le dodici sinfonie di Valentini Op. 1 furono pubblicate a Roma, ad Amsterdam nel 1701, e presentano un carattere fortemente corelliano. In prima esecuzione italiana sarà presentato il Concerto per Flauto, Archi e Basso Continuo in si minore di Filippo Ruge ‘romanò (ca.1725 - dopo 1767), musicista del XVIII secolo e virtuoso di flauto traverso, strumento che insegnò presso la nobiltà romana. Ruge fu anche un instancabile divulgatore della musica italiana a Parigi, divenendo uno dei musicisti in voga nella capitale francese nel 1752-59. Concluderà la serata il Concerto Grosso op.6 n.3 in do minore di Corelli.
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