Coronavirus, l’appello dell'ambasciatore di Pechino: «Aiutateci a vincere»

Coronavirus, l’appello dell'ambasciatore di Pechino: «Aiutateci a vincere»
di Li Junhua*
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Giovedì 6 Febbraio 2020, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 00:24
All’inizio del nuovo anno lunare, in Cina è scoppiata l’epidemia da nuovo coronavirus (2019-nCoV). Un’epidemia che ha alterato lo stato d’animo non solo dei cittadini cinesi, ma anche del mondo intero. Attualmente, il popolo cinese sta agendo all’unisono, unendo le forze per lottare contro l’epidemia. La priorità assoluta è la tutela della sicurezza, della salute e della vita stessa delle persone.

Il Partito Comunista e il governo cinese hanno promulgato una serie di misure senza precedenti a contrasto dell’epidemia. Il presidente Xi Jinping ha preso saldamente in mano le redini della situazione e ha creato un gruppo di lavoro ad hoc per la gestione della crisi, guidato dai leader nazionali, al fine di pianificare al meglio l’allocazione delle risorse su scala nazionale.

Trenta province cinesi sono “in stato di allerta di grado 1” e la città di Wuhan è in stato di “isolamento” per fermare la diffusione del virus. Sono state inviate 8300 unità di personale medico-sanitario da tutto il Paese per aiutare la situazione nello Hubei. Le autorità finanziarie centrali hanno già allocato fondi di emergenza pari a 2miliardi di renminbi per la gestione della crisi e 4,4 miliardi di renminbi a sussidio delle operazioni di prevenzione e contenimento dell’epidemia. Sono stati anche avviati dei corridoi verdi per la fornitura di ogni genere di dispositivi utili alla prevenzione del virus. Ancora, il coordinamento degli sforzi riguarda anche la preparazione di scorte alimentari pari a 60 mila tonnellate di verdure e 10 mila tonnellate di carni suine congelate per rifornire i mercati di Wuhan. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) valuta molto positivamente l’operato responsabile e le misure forti intraprese dal governo cinese. Il direttore generale della OMS, Tedros Adhanom, ritiene che i provvedimenti per la prevenzione e il contenimento dell’epidemia siano di gran lunga superiori anche alle stesse raccomandazioni dell’Organizzazione. Tedros Adhanom ha anche affermato che “non raccomanda la messa in campo di misure che limitino i viaggi o gli scambi commerciali con la Cina”. Leader ed esponenti politici di più di 40 Paesi, attraverso canali diversi, hanno espresso la loro ammirazione per le misure cinesi e hanno affermato di avere piena fiducia nella capacità della Cina di contenere e prevenire l’epidemia.

Mentre l’epidemia da nuovo coronavirus imperversa, il popolo cinese lotta in una corsa contro il tempo. Il 7 gennaio scorso, il team di ricerca del Centro Cinese per il Controllo delle Malattie (CCDC Chinese Center for Desease Control) ha isolato il nuovo coronavirus e ne ha rilevato la sequenza genica, trasmettendo tempestivamente tutte le informazioni al resto del mondo. Gli angeli vestiti di bianco sono in prima linea in questa battaglia, lavorando senza tregua, senza lamentele, giorno e notte, per strappare i malati alle braccia della morte. Più di 7 mila operai sono scesi a combattere in cantiere; quasi mille mezzi di grandi dimensioni e altri veicoli hanno lavorato senza sosta, 24 ore su 24, per completare, in soli 10 giorni, la costruzione dell’ospedale Huoshenshan, contenente 1000 posti letto. Una seconda struttura da 1500 posti letto, l’ospedale Leishenshan, è anch’essa in corso di rapida costruzione e sarà ultimata e pronta all’uso nei prossimi giorni.

Guardando sul web le immagini e i video di questi medici e infermieri, o di questi operai sdraiati a terra a rubare qualche minuto di riposo, travolti da indicibile stanchezza, non posso evitare di commuovermi al punto da sentire le lacrime scendere. Oltre a loro, ma come loro, in Cina ci sono anche tantissimi cittadini comuni che si stanno impegnando nella lotta per sconfiggere questa epidemia. Alcuni, incuranti di vento o pioggia, corrono per portare i rifornimenti alla prima linea; altri, si adoperano correndo a destra e a manca per raccogliere donazioni di beni e fondi. Le azioni di tutte queste persone comuni sono come tante lucine, che, insieme, stanno accendendo la luce della speranza che brilla sotto la coltre di nebbia. 


La situazione relativa alla prevenzione e al controllo dell’epidemia sul territorio cinese continua a essere grave, ma, con l’impegno di tutte le parti, le cose sembrano andare gradualmente verso una svolta positiva. Il tasso di mortalità del nuovo virus si mantiene stabilmente basso, intorno al 2%, mentre al di fuori della provincia dello Hubei è inferiore allo 0,2%. I casi di guarigione stanno aumentando sensibilmente e hanno già superato per numero i decessi. La Cina sta inoltre gradualmente ripristinando la produzione di dispositivi medici, come le mascherine e i kit di diagnosi rapida. La società cinese è stabile, le forniture sui mercati di tutte le zone sono sufficienti e i prezzi dei beni si mantengono stabili. Credo fermamente che grazie alla grande forza del sistema cinese, all’esperienza della lotta alla SARS nel 2003, al sostegno dato da un settore scientifico-tecnologico in rapido sviluppo, abbiamo la determinazione, la fiducia e le capacità necessarie per vincere questa battaglia contro l’epidemia, per sconfiggere e contenere il virus!

Cina e Italia sono due civiltà antichissime, con un grande senso di umanità. Di fronte alle catastrofi naturali, i popoli dei nostri Paesi si sono sempre aiutati a vicenda. In questi giorni, l’Ambasciata Cinese in Italia ha ricevuto molti messaggi di vicinanza e di conforto da parte di cittadini italiani. Questi messaggi mostrano che, in un momento difficile come questo, il loro pensiero è con il popolo cinese, e riflettono la profonda fiducia nella capacità della Cina di vincere e superare questa temporanea difficoltà. Ci sono amici italiani che sono andati appositamente nei quartieri cinesi, a mangiare nei ristoranti cinesi per dimostrare il loro sostegno con azioni concrete. Per dirla con un detto cinese, “i veri amici si vedono nel momento del bisogno”.

L’epidemia si può prevenire, si può contenere, si può curare e non fa paura. Ciò che fa paura invece sono le bugie, il panico generato dai pregiudizi e dalle discriminazioni. Questi sono “virus” che causano ferite e perdite difficili da guarire e da sopperire. L’epidemia da nuovo coronavirus non è una sfida solo per la Cina, è un nemico per il mondo intero. Sono fiducioso che stando tutti sulla stessa barca, unendo le forze con un approccio scientifico, vedremo presto l’alba del giorno della vittoria sull’epidemia!

* Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia
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