Governo, sale scontro Pd-Renzi: 72 ore per mediare. Lite sulla prescrizione, verso vertice mercoledì

Prescrizione, sale scontro Pd-Renzi: 72 ore per mediare. Verso vertice mercoledì
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Lunedì 3 Febbraio 2020, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 21:11

Settantadue ore per mediare. E due possibili vertici, forse già mercoledì: uno sul decreto Milleproroghe, chiesto dal Pd e invocato da Italia Viva per sbloccare l'impasse sul provvedimento, e uno eventualmente sulla prescrizione, se si arrivasse a elaborare una bozza di mediazione. Sul Milleproroghe ci si tornerà a vedere per sciogliere i tanti nodi aperti, da plastic e sugar tax alla nuova normativa sui monopattini elettrici, fino alle concessioni autostradali. Sulla revoca della concessione ad Atlantia, secondo fonti di maggioranza, prenderebbe piede l'idea di una revoca parziale, limitata alla Liguria, ma si attendono le scelte del premier Conte, cui è affidata una mediazione nella maggioranza.

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E intanto l'Aiscat, che riunisce le concessionarie, annuncia di aver ritirato il ricorso contro il provvedimento. Sulla prescrizione sarebbe in corso un ultimo tentativo di mediazione nel governo: contatti si segnalano in giornata «ai più alti livelli» e in particolare tra i capi delegazione, per decidere come andare avanti. Ufficialmente continua però lo scontro: il vicesegretario Pd Andrea Orlando stigmatizza la «politicizzazione» messa in campo da Iv per ragioni di «visibilità», convinto che alzare i toni nei fatti consenta al ministro Bonafede di non rispondere alle «obiezioni» che gli vengono mosse anche dal mondo della giustizia. Le scelte di Italia viva rispondono puramente al «buon senso», replica via Facebook Matteo Renzi. Bonafede, 'portavocè 5s al governo, si sarebbe comunque detto aperto al dialogo: la riforma - sottolinea - viene modificata di continuo, è un «cantiere aperto». Il Guardasigilli avrebbe incaricato dunque gli uffici di lavorare ad una possibile soluzione che vada anche oltre il «lodo Conte». Le strade possibili, spiegano fonti Dem, sono diverse e punterebbero a recepire le osservazioni mosse dai magistrati lo scorso weekend in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Tra le idee sul tavolo ci sarebbe non solo quella di fissare dei paletti temporali, magari diversi per condannati e assolti, alla sospensione in primo o secondo grado, ma anche quella di distinguere le fattispecie di reato, bloccando ad esempio la prescrizione per i reati corruttivi.

Siglare un'intesa per il Pd è dunque possibile ma - avverte il segretario Nicola Zingaretti - in alternativa «andremo avanti con la nostra legge». Se Bonafede arriverà a una proposta di mediazione in grado di avere il via libera di Leu e Pd, potrebbe essere convocato un vertice di governo per siglare la nuova intesa, che sarebbe scritta nella riforma del processo penale: «A quel punto - ragiona una fonte Pd - se qualcuno dicesse di no se ne assumerebbe la responsabilità». Ma Italia Viva non sembra disposta a fare dietrofront: l'emendamento Annibali, che sospende per un anno l'efficacia della legge dell'attuale Guardasigilli, su cui il governo in commissione sarebbe intenzionato a dare parere negativo non sarà ritirato. E qualora fosse bocciato alla Camera, il partito di Matteo Renzi è pronto a ripresentarlo al Senato dove conta di avere i numeri per farlo passare. Domani, sempre a Montecitorio, intanto Leu proverà ad aprire - nel caso fallisse la mediazione nel governo - una via di uscita parlamentare chiedendo di abbinare la propria proposta di legge di riforma della prescrizione a quella di Forza Italia, che dovrebbe tornare in Aula alla Camera il 24 febbraio. «Se pensano di fermarci si sbagliano», assicura Enrico Costa che si dice convinto che i 5 Stelle e il Pd abbiano «una fifa blu di andare sotto in Aula».
 

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