Coronavirus, via al rimpatrio dei 67 italiani da Wuhan: zona rossa sull'aereo

Coronavirus, via al rimpatrio dei 67 italiani da Wuhan: zona rossa sull'aereo
di Giuseppe Scarpa
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Domenica 2 Febbraio 2020, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 12:11

PRATICA DI MARE Il Boeing 767 kc in configurazione combi dell'aeronautica è pronto a decollare dall'aeroporto militare di Pratica di Mare. L'imponente sagoma grigia del bimotore sembra riposare sulla pista. Alle 6.30 di stamattina il bestione grigio dal peso di 395mila libbre si staccherà da terra alla volta della Cina con il suo equipaggio di 20 persone, 4 piloti, 6 sanitari e 10 militari. La destinazione è Wuhan. La città del gigante asiatico, epicentro del coronavirus, da cui dovranno essere evacuati i 67 italiani.

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L'OPERAZIONE
L'operazione è stata calcolata in un massimo di 31 ore. E già lunedì i nostri connazionali atterreranno a Pratica di Mare per poi essere scortati, da un cordone di polizia e carabinieri, all'interno della città militare della Cecchignola, alla periferia sud di Roma. Qui trascorreranno i 14 giorni della quarantena.
È un dispositivo studiato nei minimi dettagli, quello coordinato dalla ministero della Difesa guidato da Lorenzo Guerini. L'aereo del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare, partirà con i serbatoi pieni: 160mila libbre di Jp8 (Jet Propellant 8), il carburante utilizzato per i velivoli militari. Undici ore di volo prima di atterrare in Cina. Un doppio equipaggio, di 2 piloti, si dovrà alternare alla barra di comando. Mentre il primo gruppo manovrerà il Boeing, gli altri dovranno dormire nelle cuccette alle spalle della cabina. Il resto dell'aereo, per tutti loro, è off limits. Il kc 767 infatti, per motivi di sicurezza, è stato configurato appositamente per l'intervento: diviso in tre aeree, verde, gialla e rossa. In quest'ultima verranno ospitati gli italiani di Wuhan. Si trova nella coda all'areo ed è dotata di un sistema di areazione autonomo, per evitare contaminazioni con il resto dell'equipaggio. Il personale sanitario è invece collocato alle spalle della cabina di pilotaggio.

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La zona verde. Mentre la parte centrale, la gialla, è dedicata alla vestizione e decontaminazione di medici e infermieri che dovranno prendersi cura dei 67. L'equipaggiamento garantirà la sicurezza del personale sanitario: doppi guanti in nitrile o lattice, una tuta tyvek con il cappuccio, calzari, un maschera ffp3 e gli occhiali protettivi.
A Wuhan l'aereo riposerà per quasi tre ore. I bagagli degli italiani, avvolti in buste nere, verranno collocati nella pancia del velivolo. E mentre il kc 767 farà il pieno di carburante i medici visiteranno gli italiani. Se qualcuno di loro dovesse avere la febbre non verrà fatto salire a bordo. Il volo di rientro è invece stimato in 13 ore. Più dell'andata. La possibilità, con il vento contrario, che i due propulsori general electric del Boeing divorino il carburante è elevato. Perciò sui cieli dell'Adriatico un altro 767 avrà il compito di rifornire l'areo gemello con 20mila libbre di Jp8.



L'ATTERRAGGIO
All'atterraggio un altro dispositivo è stato messo a punto. Nella palestra dell'aeroporto, sotto la lente di altri medici, sfileranno i 67 italiani. Chi sarà sospettato di aver contratto il coronavirus verrà temporaneamente collocato all'interno di una sorta di incubatrice a pressione negativa. Una stanza in pvc alimentata con aria continuamente filtrata. Gli altri, invece, prenderanno la strada della Cecchignola scortati da un imponente dispositivo di carabinieri e polizia.
 

 
 

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