02/02/2020 giorno palindromo: accadrà per altre 13 volte nel secolo, ecco che cosa significa

02/02/2020 giorno palindromo: accadrà ancora 13 volte nel secolo, ecco cosa significa
di Francesco Musolino
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Sabato 1 Febbraio 2020, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 05:02

Amo Roma è un grande classico. E volendo rimanere sul contesto geografico che ne dite di Roma domina l'animo d'amor o del più enigmatico In amor io diffido i Romani? Se vi chiamate Anna oppure Otto, ne siete già consapevoli. Anzi, Anna e Otto onorarono Otto e Anna. Avete notato qualcosa di strano? Provate a rileggere al contrario tutte queste frasi, concedetevi un sorriso di stupore. È giunta la data a lungo attesa: due febbraio duemilaventi, anzi, 02-02-2020 il giorno più amato dai linguisti, dai matematici e dagli appassionati di enigmistica. Oggi si celebrano i palindromi, un termine derivante dal greco antico, che può essere percorso da entrambi i sensi. Un gioco la cui origine riporta le lancette indietro sino al III secolo a.C. con i versi del poeta greco Sotade. Emblematico è il Quadrato del Sator, un'iscrizione latina (detta anche latercolo pompeiano) composta da cinque parole Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas) la cui giustapposizione dà luogo ad un palindromo. Il quadrato si trova in tutta Europa, fra cui i sotterranei della basilica di Santa Maria Maggiore ma il suo significato resta oscuro.

Sin dalla notte dei tempi ci affidiamo a numeri e lettere per codificare il mondo e leggere la nostra realtà. Non stupisce che quando apparvero i primi esempi di palindromi nel Medioevo, si fece in fretta ad attribuirgli un significato mistico, persino ascendenze diaboliche. Nel corso del tempo come ricorda la Treccani la poesia figurata, da Rabano Mauro a Guillaume Apollinaire, fece ricorso ai palindromi che successivamente persero la sfumatura cabalistica divenendo un gioco per matematici, linguisti ed enigmisti. Ma c'è anche chi riuscì a creare veri capolavori: lo scrittore George Perec, l'autore di La vita istruzioni per l'uso, ne coniò uno da oltre cinquemila lettere, celebre quello di Primo Levi («eroina motore in Italia / ai Latini erotomani or è») ma il primatista assoluto è il triestino Gabriele de Simon con il suo Vangelo palindromo da 6093 caratteri. I palindromi sono un modo per dimostrare il proprio estro e talvolta persino per sedurre l'amata. Così, Arrigo Boito, nell'atto di donare un anello a Eleonora Duse, le scrisse queste righe: «È fedel non lede fe'/ e Madonna annod'a me». E ancora, in una lettera a lei indirizzata, il letterato-compositore che era solito anagrammare il proprio nome in Tobia Gorrio, aggiunse: «Le parole son fatte per giocare».


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Il giorno palindromo coincide con la Candelora

Ma tornando alle date, le ricorrenze sono assai più difficili. In 10.000 anni i giorni palindromi sono appena 366. Dopo il 02 02 2020 ci toccherà attendere il 29 02 2092. E da lì in poi, nel prossimo secolo capiterà altre trenta volte, sino al 29.12.2192 e spingendoci avanti con la fantasia e il calcolo speriamo che l'umanità possa festeggiare la prima data utile nel terzo millennio, il 10.03.3001. Proprio nell'essenza dei palindromi c'è il significato dell'intenso rapporto padre-figlia del romanzo Caos Calmo di Sandro Veronesi con cui vinse il Premio Strega nel 2006 (e il prossimo luglio scopriremo se riuscirà a fare il bis con Il Colibrì). Claudia, la figlia del protagonista, afferma che la maestra ha spiegato alla classe i palindromi con un esempio classico («I topi non avevano nipoti, si legge anche al contrario») per poi ritornarvi nelle ultime pagine: «in matematica ci sono certe operazioni reversibili e certe altre irreversibili».

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Il sottinteso è che lo stesso discorso valga anche per la vita vissuta. Pensateci. Quante volte vorremmo semplicemente poter risalire la corrente come i salmoni, poterci rimangiare l'ultima parola detta e proprio come Bill Murray nel celebre Ricomincio da capo (1993), vivere ancora e ancora il giorno della marmotta solo per imparare a suonare il piano ed essere capaci di dire Ti amo? Matematica a parte, non c'è proprio da stupirsi se i palindromi sono capaci di far breccia nella nostra fantasia. Arrivare in fondo e poi tornare indietro senza smarrire il senso delle cose, poter vivere la vita diritto e al rovescio sarebbe una meraviglia. Eppure, come ricorda Stefano Bartezzaghi, c'è anche chi nutre un'immaginaria paura dei palindromi. Si chiama aibofobia. E ovviamente, anche questo è un palindromo.​
 

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