Rifiuti, 6 mesi per la discarica da 300mila tonnellate l’anno

Ieri vertice in Comune: maggioranza ancora divisa sulla scelta del sito. Ma la sindaca va avanti
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 09:53
Una discarica, quella di Monte Carnevale, da quasi un milione e mezzo di metri cubi. E che, pronta in sei mesi, nei prossimi cinque anni dovrà ospitare un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti. O meglio, gli scarti di lavorazione stabilizzati, dopo il trattamento dell’immondizia da parte di Tmb, tritovagliatori, compostiere e termovalorizzatori. In sostanza, 300mila tonnellate all’anno per evitare che Roma, come in questi giorni, sia sepolta dalla spazzatura per i rallentamenti nel ciclo dei rifiuti: cioè dalla raccolta fino all’invio in discarica dei materiali che non si possono recuperare.

Ieri, in un vertice di maggioranza al Campidoglio al quale era presente Virginia Raggi - e dove in teoria si doveva discutere soltanto di sociale - sono riemerse tutte le divisione sulla scelta di Monte Carnevale nel M5S. Ma la sindaca vuole andare avanti. Intanto la New Green Roma, la società proprietaria del sito tra l’XI e il XII Municipio, sta limando il nuovo progetto da presentare in Regione per chiedere alla Pisana un’estensione all’autorizzazione per trattare rifiuti urbani, dopo aver ottenuto il via libera per gli inerti solidi pericolosi. Dall’azienda fanno sapere che non ci saranno grandi modifiche rispetto a quanto già previsto, perché nel piano originario era stata ipotizzata anche la presenza di amianto. Questa possibilità è stata respinta dalla Pisana, ma restano i presidi ambientali pensati per un materiale tanto rischioso. Stando a quanto finora definito, la discarica - pronta in circa sei mesi - sarà suddivisa in 8 differenti invasi, da riempire con l’indifferenziato e divisi tra loro con argini di materiale impermeabile. Dopo i carotaggi dei terreni, primo passaggio sarà quello del “capping”, della creazione di una barriera di superficie sul fondo della cava, dove c’è un terreno argilloso di suo abbastanza impermeabile. Questa «barriera geologica» è indispensabile per evitare versamenti di percolato nei terreni o nelle falde acquifere o l’infiltrazione di acqua piovana. Il manto, non inferiore a un metro, sarà realizzato con strati di argilla. Su questo fronte, poi, l’azienda - come impone la legge - la NgR costruirà un sistema tubolare per il drenaggio e la captazione dei liquami realizzato «con ghiaia silicea lavata e selezionata» di uno spessore di almeno 40 centimetri che porteranno il percolato prodotto in 8 serbatoi da 360 metri cubici. Da qui il materiale sarà poi pompato e conferito agli impianti di trattamento delle acque. Quindi si passerà a un sistema di captazione dei biogas prodotti dalla presenza di rifiuti, non previsto nel progetto iniziale.

L’Enac, nel suo parere girato al Comune sull’installazione di una discarica a Monte Carnevale, paventava che i rifiuti attireranno gabbiani e altre specie di volatili, che possono poi finire nei motori degli aerei in decollo dal vicino aeroporto di Fiumicino.
In quest’ottica NgR garantisce una copertura costante dei materiali indifferenziati e, gira voce, che starebbe studiando anche dei sistemi di dissuasione per allontanare gli uccelli. Prevista poi una cancellata intorno al sito, che sarà contorniata da barriera arborea alta 2 metri anche per attutire il rumore e le polveri. Le modifiche al progetto dovrebbero essere depositate in Regione nei prossimi giorni, quindi si avvierà la conferenza di servizio per autorizzare NgR a smaltire anche rifiuti urbani. L’iter sarà parallelo ai lavori per allestire la discarica: dovrebbe durare tra i sei e i nove mesi in base alle modalità (si dovrà votare in Consiglio comunale oppure basta l’ok della Conferenza di servizio?) con la quale approvare la variante urbanistica per dare lo status industriale a un sito, che è attualmente può essere soltanto agricolo.
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