Morta Pinuccia Pitti, presidentessa della Fondazione Marianna: aveva 74 anni

Pinuccia Pitti
di Lucilla Quaglia
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Martedì 28 Gennaio 2020, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 19:14
E’ venuta a mancare una delle rare voci che a Roma si batteva da anni per il rispetto dei diritti umani attraverso l’arte. Pinuccia Pitti, presidente della Fondazione Marianna, così intitolata in memoria della mamma, a soli 74 anni appena compiuti ha detto addio alla vita nella sua casa romana di Verderocca. 
Pittrice e poetessa, disabile da anni, di origini calabresi, la Pitti non ha mai perso la verve e la gioia di vivere. Consapevole dell’umanità dolente e della sacralità e bellezza di ogni essere umano, ha sentito il dovere di creare una Fondazione, con sede nella Città Eterna, che attraverso il linguaggio universale dell’arte divulgasse e promuovesse il rispetto dei diritti fondamentali della donna e dell’uomo. Il tutto prendendo come punto di riferimento la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e promulgata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. 

Cultura dell’amore dall’Europa a tutti i popoli della Terra: questo il nocciolo del programma centrale cui fanno riferimento tutte le iniziative della Fondazione. Da questo progetto nasce “La Carta Artistica Universale”: strumento editoriale che porta all’attenzione del mondo i diritti umani. Pubblicato ogni anno, ad ogni edizione affronta un argomento diverso, veicolando il messaggio a tutti i popoli della Terra. La “Carta Artistica Universale” - Arte per la divulgazione dei Diritti Umani, si avvale di un’opera pittorica, di una poesia della Pitti e di un commento di una personalità autorevole, inerente all’argomento dell’anno, e viene presentata ufficialmente in una prestigiosa serata con importanti relatori. Nello stesso contesto la Fondazione conferisce dei riconoscimenti: Il premio “Intercultura” a due studenti di diversa nazionalità per un elaborato sul tema dell’anno, il premio “Una vita per amore” ad una persona che si è distinta per particolare dedizione ed umanità e infine un riconoscimento ad una personalità il cui operato è inerente all’argomento trattato.

Nel corso del tempo la “Carta Artistica Universale” è stata legittimata da autorevoli Istituzioni.  
“Poiché il male – scriveva la Pitti - nasce nella mente dell’uomo, è nel suo spirito che bisogna porre le difese. Difese che possono scaturire dal potere rivoluzionario dell’arte che, quando entra nell’intimo delle nostre coscienze, ci aiuta a sviluppare una responsabilità individuale. Si aprono così orizzonti per alleanze, che devono essere sempre guidate con rigore scientifico: il buonismo fine a se stesso infatti non fa che creare nuove problematiche umanitarie. Lo stupore per la bellezza dell’arte è un antidoto contro le deviazioni mentali e le ferite dell’animo, che danno origine a comportamenti che portano alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo provocando così catastrofi umanitarie e guerre. Il comportamento umano, soprattutto di chi detiene il potere, se guidato dall’amore per l’umanità apre grandi orizzonti di progresso e giustizia. Le leggi dell’uomo sono facilmente violate ma se nella coscienza umana nasce una scintilla di compassione che illumina il nostro operare nella collettività, si crea un movimento di pensiero per la nascita di una nuova Alba per l’Umanità”.
Ora Pinuccia riposa nel cimitero di Palmi, sua terra natìa. La famiglia, presente ieri alle esequie celebrate presso la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, proseguirà il cammino intrapreso dalla coraggiosa artista. Perché c’è sempre luce nella speranza.
 
 
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