Punti di primo intervento "trasformati", nuovo ricorso al Tar di comitati e cittadini

Il punto di primo intervento di Sabaudia
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Martedì 28 Gennaio 2020, 10:57
Da punti di primo intervento a punti di assistenza   territoriale, ma la trasformazione è stata impugnata dai Comuni di Cisterna e Cori, oltre che da comitati civici e singoli cittadini che dal 2018 conducono questa battaglia.  Il  13 agosto 2019  la regione Lazio ha pubblicato il Dca U00303 che prevedeva un ridimensionamento dei Ppi ma «grazie al ricorso presentato al Tar, siamo riusciti a far annullare detto decreto - spiega Franco Brugnola, uno dei promotori dei ricorsi -   ma il nuovo Dca U00469 conferma la trasformazione dei Ppi n punti di erogazione di assistenza primaria a far data dal 1° gennaio 2020 pur stabilendo che ciò dovrà avvenire “in continuità con le funzioni precedentemente svolte”». A seguito di questo la Asl ha deliberato   l’attivazione di punti di assistenza territoriale  dal 1° gennaio 2020.

 «Costituisce un elemento positivo l’essere riusciti a fare in modo che i nuovi presidi siano aperti H24, che resti lo stesso personale (un medico e un infermiere per turno), le stesse apparecchiature, ecc.) e che ci sia continuità nelle funzioni precedentemente svolte, ma purtroppo  restano numerose criticità. In base al decreto ministeriale 70/2015 la trasformazione dei Ppi in punti di cure primarie sarebbe dovuta avvenire dopo l’avvenuta implementazione dell’assistenza territoriale: a tutt’oggi questo non è avvenuto e le case della Ssalute o non ci sono o come in qualche caso c’è solo un cartello; i tanto decantati percorsi diagnostico terapeutico assistenziali   per i cronici non funzionano e neanche il fascicolo sanitario elettronico  che viene citato nei protocolli attuativi della delibera 1264/2019». A questo si aggiunge che  «è stata modificata l’organizzazione in quanto l’incardinamento dei Pat nel dipartimento di assistenza primaria anziché in quello di emergenza  disposto dall’azienda sanitaria locale di Latina oltre a violare il decreto70/2015 recante gli standard ospedalieri potrà essere fonte di problemi trattandosi di un dipartimento in cui opera personale medico specializzato in altre discipline non omogenee con le funzioni che svolgevano i Ppi». Non solo «la decisione di trasformare i Ppi   non assicura il rispetto del livello dell’emergenza sanitaria territoriale» e c'è « il mancato adeguamento del servizio di trasporto di emergenza da parte dell’Ares118» che dopo aver indetto un avviso che a suo dire sarebbe servito a potenziare le unità a disposizione lo ha revocato.  

Da qui la presentazione del ricorso, affidato all'avvocato  Pasquale Lattari del foro di Latina.  «È molto grave - conclude Brugnola - che dei cittadini siano costretti a ricorrere al Tar per difendere il loro diritto alla salute, tirando fuori i soldi di tasca propria, quando ci sono persone stipendiate per gestire la sanità o che in base al principio della democrazia rappresentativa sono state elette per tutelare anche la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività». 
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