Pubblicità di un sito di escort sulla facciata della Regione Lombardia

Pubblicità di un sito di escort sulla facciata della Regione Lombardia
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Lunedì 27 Gennaio 2020, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 13:59

«Top escort 2019». L'immagine di Maia, in autoreggenti, e quella di altre donne copre la facciata di un palazzo a Milano. Non uno qualsiasi, ma una delle sedi della Regione Lombardia. La classifica delle escort votata da 2,1 milioni di utenti di un sito proiettata sul palazzo istituzionale, con tanto di hashtag #lombardiaaltop.

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Come è stato possibile? Il Pd lombardo presenterà sull'episodio una interrogazione in Consiglio regionale. Il consigliere regionale Pietro Bussolati si rivolge al governatore Attilio Fontana.
«Sul Pirellone abbiamo visto le scritte pro Family day, non ci aspettavamo certo di vedere su Palazzo Lombardia la pubblicità delle escort - spiega l'esponente piddino - È vero che il presidente Fontana aveva detto in un'intervista alla Zanzara di Radio 24 di essere favorevole alla legalizzazione della prostituzione e di voler chiedere su questo tema autonomia da Roma, e forse questo è il primo atto concreto».

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«Battute a parte - aggiunge Bussolati -  il fatto è davvero increscioso e vogliamo sapere se la proiezione era stata in qualche modo autorizzata e se qualcuno aveva il dovere di verificare il contenuto del materiale che sarebbe stato proiettato. Peggio ancora sarebbe se la Regione avesse ottenuto una contropartita economica. Mi auguro che non sia così, comunque depositeremo un'interrogazione».

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Più che di un contratto pubblicitario probabile che si tratti di un blitz per qualche promozione. Ma è comunque inquietante che in Regione non si siano accorti della proiezione. La sede è controllata da telecamere di sicurezza all’esterno e all’interno e anche dal personale, 24 ore su 24.  Mentre il Pirellone – sede del Consiglio regionale – era già stato illuminato in passato per alcune campagne pubblicitarie, la facciata del palazzo della Regione non era mai stata utilizzata per questo. C'è stato dunque un "buco" nei controlli di sicurezza.




 

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