A tu per tu con l'influencer Tegamini: «Tra libri e pupazzi, porto il mio mondo sul web»

A tu per tu con l'influencer Tegamini: «Tra libri e pupazzi, porto il mio mondo sul web»
di Caterina Carpanè
6 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Gennaio 2020, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 14:35

«Scrivo delle cose, traduco libri, propago entusiasmi». Si presenta così Francesca Crescentini, per tutti Tegamini, sulla sua pagina Instagram.  Oltre 90 mila follower, storie quotidiane spesso in vestaglia e con una tazzina di caffè in mano, ma anche un blog che ha festeggiato dieci anni, Twitter e Facebook per la briosa trentaquattrenne piacentina che è diventata un vero punto di riferimento soprattutto tra il pubblico femminile. Ma non chiamatela bookinfluencer: «I libri sono solo una parte del mio mondo». 

Com’è nata Tegamini? 
Mio padre è sempre stato un early adopter sul piano tecnologico, per cui ho avuto accesso a Internet sin da ragazzina. Avevo già un piccolo blog quando andavo a scuola, poi dieci anni fa, quando mi sono trasferita a Torino per lavorare in Einaudi, ho deciso di colmare la solitudine raccontando ciò che mi appassiona in una sorta di diario di bordo nel modo che mi piace di più: scrivere. Ho scelto il termine Tegamini proprio per dare l’impressione di un contenitore multidisciplinare che ora è traslato pure sui social. Solo in un secondo tempo mi sono resa conto dell’assonanza con il mio cognome.
 



Dal marketing per una casa editrice a copywriter in un’agenzia digitale fino al grande salto…
Nel 2017, un anno dopo la nascita di mio figlio, ho deciso di buttarmi. Mi sono chiesta cosa mi rendesse felice e ho capito che da freelance avrei potuto fare a tempo pieno ciò che prima facevo nei ritagli, ovvero sia curare Tegamini che il lavoro di traduttrice.

Qual è stato il passaggio fondamentale? Il blog sicuramente era frequentato, ma è sui social che Tegamini è diventato un nome riconoscibile.
Il grande cambio di passo è arrivato con la possibilità di fare video brevi e istantanei: forse per motivi anagrafici, YouTube non fa per me, non ho nemmeno competenze per mettermi a montare! Con Snapchat ho iniziato a fare degli esperimenti che poi ho replicato su Instagram: racconto, spiego, rispondo, tra i post e le storie. È sicuramente il social che mi è più congeniale e e anche lo strumento che i clienti mi chiedono di più.

Come distingui i contenuti?
Bisogna conoscere bene le piattaforme: per il blog continuo a scrivere molto, le mie classiche lenzuolate!  - ride – Parto sempre da una domanda: «Cosa vogliono le persone, posso fare qualcosa che sia utile?». Ho capito di dovermi porre a metà tra l’informare e l’intrattenere, cosa che va a braccetto con la mia indole scanzonata e anche un po’ …zarra! Su Snapchat mi arrivavano molte domande in privato sui libri di cui parlavo e così ho pensato: perché rispondere singolarmente quando queste informazioni potrebbero essere utili ad altri? Ecco come sono nati i Libri Tegamini, chiacchiere funzionali su cosa sto leggendo o cosa ho letto, anche in passato.

Insomma anche tu sei una bookinfluencer!
Non direi perché i libri sono solo una parte del mio mondo, che non è mai monotematico o verticale. Ci sono i viaggi, il cibo, i vestiti, le mie passeggiate milanesi, Guerre Stellari, argomenti che spesso poi arrivano dalle domande in privato e che ora sono delle piccole rubriche raccolte nei famosi “cerchietti” di Instagram. Inoltre, tornando ai libri, io non sono molto reattiva alle novità, spesso arrivo in ritardo sulle ultime uscite: di solito leggo quello che mi pare, ciò che mi interessa.


Eppure i Libri Tegamini sono diventati un vero e proprio format.
Non credo davvero di aver inventato nulla di innovativo! Nel 2018 ho preso in prestito il meccanismo delle challenge con i #librimarzolini e i #libriregalini, un calendario dell’Avvento con consigli letterari, subito accolta dai follower che hanno usato l’hashtag con le loro risposte. In queste settimane sto proponendo i #libriritrattini e delle istantanee dei lettori, ad esempio mostrando il primo libro mai letto, il luogo preferito in cui mettersi a leggere, sempre con il mio tono gioioso e scanzonato.

Così scanzonato che le tue storie ti vedono spesso protagonista in vestaglia davanti alla macchinetta del caffè.
Perché dovrei truccarmi e vestirmi di tutto punto ogni mattina? Io lavoro in casa, traduco e sono davvero così! Creare un’identità alternativa sarebbe difficile da sostenere: i miei follower ormai ci sono abituati! Insomma sono io!

Come sono abituati, anzi affezionati al ciclo dei pupazzi parlanti!
Eh sì, i protagonisti di un fotoromanzo! Tutto è nato con mio figlio Cesare: sono rimasta a casa sola con lui per un anno prima che iniziasse l’asilo e così per farlo giocare ho iniziato a far parlare i pupazzi. Solo che loro adesso hanno preso vita propria, un’organizzazione aziendale ferrea, al punto che ora qualche brand ha accettato anche un progetto con loro come protagonisti.

Brand, aziende: Tegamini non è solo una passione, ma un nome che ha attirato molti clienti. 
10 anni fa non avevo idea di quello che sarebbe successo: gradualmente le aziende si sono accorte delle potenzialità dei social e tutti abbiamo imparato strada facendo come sfruttare le piattaforme.  All’inizio le collaborazioni con i brand erano saltuarie e io stessa mi sono chiesta se fosse corretto da un punto di vista etico proporre dei progetti commerciali.  Poi tutto è cresciuto: si costruiscono dei progetti che richiedono preparazione, creatività, ideazione e anche competenze di gestione amministrativa.

E i tuoi follower non si lamentano?
Sono molto fortunata, sono sempre molto carini con me. E io cerco di spiegare sempre tutto, non ho la quarta parete: voglio essere trasparente e far comprendere quei meccanismi che per gli addetti ai lavori sono ovvi.

Da tanti blog e influencer sono nati dei libri.  C’è la pubblicazione nel tuo futuro?
Temo che il mio destino sia quello.
Anni fa un editor di Einaudi mi disse «Tu un giorno scriverai e andrà tutto bene». Io, però, lo vorrei fare in maniera seria: non mi interessa fare un copia-incolla dei post, cosa che tra l’altro funzionerebbe dal punto di vista strategico, dato che il pubblico esiste già.  Scrivere un libro è un lavoro che richiede grandi energie e tanto tempo che al momento non ho: ho diverse idee e voglio trovare il momento e il modo giusti. Forse molti non se ne rendono conto, ma il lavoro che c’è dietro a Tegamini è davvero intenso, bisogna prendersi cura dei contenuti, rispondere. Ecco, diciamo che non guardo le statistiche di uso delle app… altrimenti mi spaventerei!

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