La città delle donne: prima guida turistica in Italia che racconta la storia al femminile

La città delle donne: prima guida turistica in Italia che racconta la storia al femminile
di Vanna Ugolini
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Domenica 26 Gennaio 2020, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 16:42

Come sempre è una questione di prospettiva, di sguardi (di  potere) diversi. Così se guardiamo alla storia spegnendo il volume rumoroso delle battaglie e dei proclami e ascoltiamo il silenzio del quotidiano e del lavoro quotidiano, ecco che scopriamo che a tessere la storia son state anche le donne. E tante. Quelle i cui nomi non sono finiti sulle targhe affisse sui muri delle città nè, tantomeno sui libri di storia, ma che hanno permesso, con il loro sostegno, di farla fare agli uomini. E quelle che la storia, in realtà, l'hanno fatta ma senza che nessuno lo vedesse. Forse nemmeno loro.

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A puntare uno sguardo diverso sulla storia di una città, Narni, ci ha pensato un tavolo di lavoro composto da un ventina di persone (tra cui anche uomini!), coordinati dalla storica Carla Arconte, che ha prodotto la prima guida turistica d'Italia tutta al femminile. Si chiama  "Donne+Narni. Per dare forma al silenzio. Guida a storie e percorsi femminili della città" ed è freschissima di stampa.
«Abbiamo voluto dare visibilità alle donne di Narni, non solo a quelle famose ma, anche a quelle che hanno contribuito a far crescere la città. Il libro è una vera e propria guida turistica, con percorsi e itinerari, lungo i quali si dà visibilità alle donne. Anche a quelle della quotidianeità: telefoniste, maestre, operaie, quelle che vivevano nei monasteri e anche una bidella. Abbiamo anche indicato i luoghi che sono stati segnati dal lavoro e dalla presenza delle donne», spiega Carla Arconte, storica, che ha coordinato il lavoro e ne ha scritto alcune parti.

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Il primo, in Italia, con questo taglio: «Esistono le guide di toponomastica femminile, ma quelle riguardano solo le donne famose, noi, invece, in questa guida, ci abbiamo messo anche quelle che, fino a questo momento, erano invisibili».
Una delle prime donne di cui parla il libro è una mummia, la mummia egizia di Narni, famosa per il mistero che aleggia intorno alle sue origini.
«Nella Pinacoteca c'è una targa che parla di una levatrice, poi c'è Feronia e ci sono quadri che rappresentano la Madonna in tante modalità, ognuna delle quali rispecchia dei modelli femminili», prosegue Arconte. Ci sono tutte le quarantasei donne che hanno fatto parte del consiglio comunale ma anche  una bidella. «Lavorava in una piccola scuola ed era lei che la priva e la chiudeva e teneva insieme tutta la vita scolastica».
E' una guida per la città ma anche per le stesse donne: «Vedere quanto le donne hanno contrinuito alla città è un modo per rafforzare la loro consapevolezza».

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La guida è nata grazie anche al lavoro della Società Italiana delle Storiche, associazione nata nel 1989 con l'obiettivo di promuovere la ricerca storica, didattica e documentaria nell'ambito della storia delle donne.
 

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