Roma, la metro Barberini non riapre: il collaudo boccia le scale mobili

Roma, la metro Barberini non riapre: il collaudo boccia le scale mobili
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Giovedì 23 Gennaio 2020, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 20:24

Slitta ancora la riapertura, parziale, della stazione metro Barberini, al centro di Roma. La fermata è stata chiusa per un problema alle scale mobili e sequestrata dalla magistratura a marzo 2019. Una scala mobile, infatti, non ha superato il collaudo dell'Ustif, l'ufficio speciale trasporti a impianti fissi del Ministero delle Infrastrutture, incaricato di verificarne la sicurezza. 

​Il test non sarebbe stato passato per un problema ai freni della scala, che non si è fermata al momento dello stop. Insomma se tre scale su quattro, dopo i lavori di revisione generale, sono ok, l'ultima, la quarta, ancora non ha passato l'esame. Sono necessari, insomma, nuovi interventi la cui fine ora è prevista la prossima settimana. Dopo la procedura prevede il collaudo finale da parte del Ministero che, se positivo, ne consentirà la riattivazione. 

Metro Barberini, le scale mobili non superano il collaudo: la riapertura slitta ancora

 

 

Otis, la ditta costruttrice delle scale oggi ha comunicato ad Atac che ha bisogno ancora di qualche giorno per concludere i lavori, che dovevano terminare domani. Se tutto va bene, la stazione potrebbe tornare operativa entro gennaio, ma solo in uscita. La riapertura completa, anche in entrata, sarà successiva per questioni tecniche. E i commercianti della zona sono sul piede di guerra: «Altro forfait ed ennesimo rinvio con lo slittamento dell'apertura di almeno una settimana. Aumenta così il danno che si sta arrecando da mesi al comparto produttivo della Capitale e insieme all'indotto turistico della città», tuona Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti.

«Sorprende poi, quanto emerso dall'ultima riunione - dove anche noi abbiamo partecipato - in cui l'assessore competente aveva fatto sapere che non era in grado di verificare direttamente quanto accadeva circa l'attività di controllo. Per i commercianti romani 306 giorni da incubo, siamo pronti a mettere in campo tutti gli interventi necessari volti a tutelare i pubblici esercizi». Dunque la richiesta della categoria alla sindaca Virginia Raggi: «Chiediamo al Campidoglio di prevedere degli indennizzi per tutti gli esercenti danneggiati da mesi di disservizio, indennità che può essere conteggiata sottraendola dai tributi quali ad esempio la tassa sui rifiuti».

Ad appoggiare la richiesta il dem Bruno Astorre: «Dopo 306 giorni di calvario per la chiusura della fermata Barberini chiediamo di nuovo alla giunta Raggi di mettere in atto una moratoria dei tributi comunali peri commercianti che stanno subendo una vera e propria crisi provocata dai tanti rinvii per il ritorno alla normalità. La sindaca ascolti i commercianti e le associazioni di categoria». La fermata Barberini non è l'unica ad essere stata chiusa per il nodo scale mobili: anche le centralissime Spagna e Repubblica, ora attive, furono chiuse per diversi mesi a causa dello stesso intoppo.

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