Capotreno picchiata da passeggero italiano senza biglietto a Monza: nessuno interviene per difenderla

Capotreno aggredita da passeggero senza biglietto: pugni in volto, 10 giorni di prognosi
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Sabato 18 Gennaio 2020, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 19:38

Nuova aggressione a bordo di un treno: una capotreno di 25 anni è stata presa a pugni su un convoglio, all'altezza di Seregno, in provincia di Monza Brianza, e nessuno è intervenuto per difenderla. Lo riporta oggi La Provincia di Como. È successo ieri su un treno partito alle 9.48 da Como San Giovanni in direzione di Rho (Milano).

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Secondo la Fit Cisl di Como l'episodio è avvenuto tra l'indifferenza dei viaggiatori. Secondo quanto riferito dal sindacato, la capotreno si era accorta di un uomo, un italiano di mezza età che, sdraiato, occupava diversi posti a sedere. Lo ha invitato a sedersi normalmente, e al suo rifiuto, gli ha chiesto il biglietto, che non aveva. L'ha quindi accompagnato alla porta e alla fermata successiva, quella di Seregno, con il treno in frenata, è stata presa a pugni dall'uomo che subito dopo è sceso e si è dileguato in stazione. 

All'aggressione hanno assistito decine di persone che, pur resesi disponibili più tardi per raccontare l'accaduto alle forze dell'ordine, non hanno, pare, mosso un dito per bloccare l'aggressore. La sfortunata dipendente dell' azienda ferroviaria è stata quindi accompagnata dal personale sanitario all'ospedale di Seregno, dove i medici le hanno curato le ecchimosi al corpo ed al volto e la hanno dimessa con dieci giorni di prognosi. Le forze dell'ordine, raccogliendo le testimonianze dei viaggiatori e acquisendo le immagini di sorveglianza delle stazioni di partenza e di arrivo del treno, stanno cercando di identificare l'autore del pestaggio.

«L'azienda segue da vicino la collega aggredita - ha scritto Trenord in una nota - due operatori della funzione security sono intervenuti subito e, grazie alla collaborazione di un capotreno di un treno successivo, è stato possibile incrociare le informazioni per identificare il presunto aggressore».

L'aggressione alla capotreno va a sommarsi alle «decine di pestaggi e insulti verbali» di cui la categoria si lamenta ormai da anni. È del 2015 il ferimento a colpi di machete di un capotreno su un convoglio proveniente da Expo, che per non perdere l'arto ha subito oltre otto interventi chirurgici. Nel 2018 i dipendenti delle ferrovie hanno inviato una lettera alla loro azienda chiedendo più tutele, protezioni evidentemente necessarie per arginare la violenza sui treni che, ormai, sembra essere un vero e proprio fenomeno.

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