Livermore alla guida del Teatro Nazionale di Genova: «E' falso che con la cultura non si mangia»

IL regista Davide Livermore
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Gennaio 2020, 20:18
Davide Livermore è il nuovo direttore del Teatro Nazionale di Genova. Unico regista insieme a Luca Ronconi ad aprire per due anni di fila la stagione della Scala (poche settimane fa con Tosca e nel 2018 con Attila), forte di un record di 70.000 biglietti venduti per Elena di Euripide all'ultimo festival di Siracusa, Livermore ha assunto l'incarico a partire dal primo gennaio, prendendo il posto di Angelo Pastore, che con il 31 dicembre 2019 era giunto alla fine del suo mandato.


«Il teatro deve andare l'attacco dell'immaginario della società. Vogliamo essere pirati della bellezza», ha dichiarato il regista torinese che si è presentato a affermando di essere «innamorato del teatro pubblico». Una vera e propria star, per di più molto attesa, cui affidare le sorti del teatro per un rilancio globale che prevede una possibile internazionalizzazione.

Livermore, ex direttore del Baretti di Torino, del Centre de Perfeccionament Placido Domingo e del Palau Les Arts Regina Sofia di Valencia oltre che apprezzato regista lirico, scenografo, sceneggiatore, cantante lirico e pure scrittore (
Mozart e il violino di Lucifero, scritto a 4 mani con Rosa Mogliasso, ed. Salani), detta una linea per l'istituzione, lo Stabile, oggi Nazionale, immaginando ampi spazi per la nuova drammaturgia e spazi-riserve non più indiane destinate ai classici, «storie meravigliose che hanno affascinato la gente nei secoli, meccanismi perfetti che non hanno bisogno di riscrittura».

Uno Shakespeare per esempio, che bellezza se in lingua originale, ma per pietà con «l'esigenza di fare un Macbeth come si deve».
Livermore ha idee per coinvolgere i giovani, attenzione alla multiculturalità del territorio genovese, con particolare attenzione alla comunità ecuadoriana, ma anche la spinta verso l'estero: come inaugurare la stagione il 12 ottobre, il
Columbus day, «quale giornata migliore per l'apertura della stagione del Teatro di Genova se non il giorno più importante a New York e nelle tante città latino americane?».

E anche se Livermore non anticipa nulla di quello che sarà il suo programma, c'è già in cantiere la prima edizione del Premio Ivo Chiesa dedicato al fondatore del teatro, e la collaborazione con il Museo dell'Attore e la Scuola di recitazione del Teatro di Genova, la migliore accademia italiana.

Infine, la questione dei finanziamenti: «dire che con la cultura non si mangia è affermare il falso. Studi economici dimostrano che ogni euro investito in cultura può valere in media cinque volte tanto. Come direttore di questo teatro, da sempre uno dei più importanti d'Italia, vorrei pungolare la politica perché possa avere maggiore consapevolezza dell'importanza del nostro lavoro. È giusto chiedere risorse per la bellezza, il teatro migliora la qualità della vita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA