Franco Cardini e il Medioevo fanno
il pienone a Largo San Giorgio
ma in troppi restano fuori dalla sala

Franco Cardini e il Medioevo fanno il pienone a Largo San Giorgio ma in troppi restano fuori dalla sala
di Luigi Ricci
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Venerdì 17 Gennaio 2020, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 20:52
RIETI - Rieti è questa: sempre a metà, sempre irrisolta, mai pronta, nelle grandi e nelle piccole cose. E così pure un importante evento culturale come il convegno organizzato dalla Fondazione Varrone, tenutosi oggi pomeriggio nella chiesa di San Giorgio per ospitare l'illustre storico Franco Cardini per illustrare il dossier apparso sulla rivista Medio Evo che racconta la Rieti "città dei Papi" tra 1100 e 1200", si è risolto in un mezzo insuccesso.

In sostanza i 130 posti disponibili - tra ospiti, autorità, notabili e una piccola parte di pubblico che ha avuto l'intuizione di arrivare con largo anticipo rispetto alle 16.30 per sentire il giornalista reatino Federico Fioravanti intervistare Cardini - sono stati occupati in un "amen" (visto che il tema coinvolge la religione). Ma ben più del doppio hanno dovuto fare marcia indietro, salvo i più tenaci rimasti ad ascoltare in piedi nell'atrio, osservando uno schermo, quanto di interessantissimo si discettava all'interno della sala.

L'alternativa, figlia anche di in po' di lungimiranza, sarebbe stata quella di prevedere e dirottare l'evento altrove. In primis all'Auditorium Varrone, tra l'altro di proprietà della Fondazione, ma dalla capienza temporaneamente ridotta, e comunque superiore, causa alcuni problemi di parziale agibilità. Ovviamente ci sarebbe pure il teatro Flavio Vespasiano, anch'esso però usufruibile solo a patto di accollarsi le elevate spese per stewarding e security, improponibili per un evento gratuito come quello di ieri.

In sostanza: da un lato un grande successo dell'evento per la grande potenziale risposta, a conferma che quando si programmano iniziative valide Rieti risponde ed è tutt'altro che pigra, indolente, poco recettiva, come spesso si sente lamentare a parziale giustificazione della scarsa vivacità della città.

Dall'altro lato un mezzo insuccesso per l'ennesima occasione perduta perchè ancora una volta Rieti non si è fatta trovare pronta, mentre la responsabilità è di tutti e di nessuno. Come troppo spesso accade a Rieti.
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