​Referendum bocciato, Salvini: «Bocciatura vergognosa». M5S: ora il proporzionale

Legge elettorale, no della Consulta al referendum. Salvini: «Bocciatura vergognosa»
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Giovedì 16 Gennaio 2020, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 20:16

La Consulta boccia il referendum sulla legge elettorale e si scatenano le reazioni. Ecco Salvini. «È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica». Lo dichiara Matteo Salvini, segretario della Lega commentando la bocciatura del referendum sulla legge elettorale da parte della Consulta. «Il Pd festeggia se gli Italiani non possono votare? Che triste fine per un partito che nasceva democratico. È l'ennesimo furto di Democrazia ai danni del Popolo Italiano, il vecchio sistema si difende con Pd e 5stelle attaccati alle poltrone e prova a tornare indietro di trent'anni con leggi proporzionali che aiutano i partitini ma danneggiano il Paese. Occasione persa, ma ci riproviamo fin da domani». Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini.

«È un furto di democrazia ed è triste che il Pd e 5 Stelle festeggino. È la vecchia politica: non possono decidere gli italiani come eleggere il Parlamento ma lo decidono i partiti nel chiuso del palazzo». Lo ha detto Matteo Salvini a Lamezia Terme commentando la decisione della Consulta sul referendum elettorale. 


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Consulta, Zingaretti: il bluff di Salvini è caduto

«Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l'Italia». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti, commentando la decisione della Consulta di dichiarare inammissibile il referendum sulla legge elettorale proposto dalla Lega.

«Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento». Così il capo politico M5S Luigi Di Maio, commentando la sentenza della Consulta sul referendum richiesto dalla Lega. E ancora. «La Corte Costituzionale ha bocciato la richiesta di referendum sulla legge elettorale che aveva promosso la Lega. In sintesi: volevano introdurre in Italia un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini. Non ci stupisce, del resto quello che importa a loro in questo momento è trovare un modo per accaparrarsi più poltrone possibili». Così il capo politico M5s Luigi Di Maio in un post su Fb.

«La Corte Costituzionale boccia il referendum inventato da Salvini. Una buona notizia anche per chi non ama il proporzionale». Lo scrive su Twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni, commentando la decisione della Consulta.

«Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere più rappresentative e governi più stabili». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.

«La bocciatura della Consulta parla chiaro: no a manipolazioni disperate sulla legge elettorale. Chi voleva tensioni, palude e incertezza oggi perde miseramente e abbaia alla luna. Andiamo avanti con ancora più coraggio nel cammino di riforme: una nuova legge elettorale sganciata da interessi di partito, la riforma dell'elettorato attivo e passivo del Senato che spero venga votata presto, fino al referendum sul taglio dei parlamentari». Così all'Ansa Giuseppe Brescia (M5s), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera.


«Si è tolta la possibilità ai cittadini di esprimersi liberamente e scegliere come eleggere i propri rappresentanti»: con queste parole il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha commentato la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del quesito referendario per abolire la quota proporzionale dalle legge elettorale. «Un vero peccato, sono amareggiato dalla decisione della Suprema Corte il cui significato potrà essere chiarito solo leggendo le motivazioni» ha aggiunto il governatore leghista, che ha ricordato come «in passato la politica non è mai riuscita a trovare una legge che garantisse rispetto della democrazia e governabilità, questa poteva essere una buona occasione».
 

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