Antisemitismo, Salvini al convegno della Lega: «Chi vuole cancellare Israele ha in noi un avversario»

Antisemitismo, Salvini al convegno della Lega al Senato: «Chi vuole cancellare Israele ha in noi un avversario»
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Giovedì 16 Gennaio 2020, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 18:00

Matteo Salvini, intervendo al convegno “Le nuove forme dell'antisemitismo a Palazzo Giustiniani, spiega subito quale è il suo punto di vista sul tema: «Noi non vogliamo che venga cancellato niente e nessuno, chi vuole cancellare Israele ha in noi un avversario». All'incontro è confermata assente la senatrice Liliana Segre, invitata negli scorsi giorni da Salvini, ma sono tanti gli ospiti prestigiosi, accademici e esponenti di spicco della comunità ebraica italiana, e giornalisti, come Paolo Liguori, Franco Di Bella, Monica Maggioni, Maria Latella, tra gli altri. A prendere la parola sono chiamati Eydar Dror, ambasciatore d'Israele, Dore Gold, presidente del Jerusalem Center for Public Affairs, Douglas Murray, accademico e giornalista e Ramy Aziz, ricercatore egiziano copto e analista politico del Middle Eastern Affairs Journal.

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In prima fila i big della Lega, Giancarlo Giorgetti, i capigruppo di Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, il senatore Simone Pillon, il tesoriere del Carroccio, Giulio Centemero. Prima a prendere la parola la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che lancia l'allarme sulla recrudescenza dell'odio razziale verso gli ebrei. «L'avversione contro gli ebrei è tornato a essere un tema di grande attualità - sottolinea - il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità«, dice sottolineando poi il »significativo contributo delle comunità ebraiche alla nostra vita nazionale e alla costruzione di uno Stato moderno e democratico».

Per la seconda carica dello Stato «l'inviolabilità della vita umana e della pari dignità e uguaglianza nella Costituzione» è un«patrimonio costruito anche nel ricordo dell'incredibile violenza del XX secolo» come quelle che hanno portato «al genocidio di quasi 6 milioni di ebrei». Nella sua riflessione Casellati parla anche di «difesa delle nostre tradizioni», a fronte di «una esasperata globalizzazione».

«Mi chiedo - si domanda - se difendere il nostro essere italiani e il nostro essere europei, difendere le nostre radici culturali, non sia invece la strada migliore per creare presupposti solidi per costruire relazioni fondate sul rispetto e sulla considerazione reciproca». Matteo Salvini chiede che «l' antisemitismo venga curato con educazione e legge». «Abbiamo organizzato questo convegno - spiega dal palco, parlando interrotto più volte dagli applausi - perché i nostri figli non rivivano gli orrori del passato, la storia va conosciuta e ringrazio per gli spunti di verità che non sempre ci è permesso sentire», dice riferendosi a «certi intellettuali e giornalisti».

 

Salvini annuncia che la Lega chiederà di accelerare sull'adozione del documento Ihra (l'International holocaust remembrance alliancè) che identifica oggi l' antisemitismo, «come fatto da altri Parlamenti nazionali». Frecciate non mancano alla Ue che «è un problema» visto «che nega le radici giudaico-cristiane», e all'Onu «che nel 2018 ha fatto 18 risoluzioni di condanna di Israele, mentre nessuna contro Iran e Turchia». Antisemitismo che viene identificato con l'antisionismo da Eydar Dror, ambasciatore d'Israele a Roma, che ribadisce come «lo Stato di Israele è la polizza assicurativa di tutti gli ebrei del mondo, grazie a esso possono andare a testa alta in tutto il mondo e in caso di necessità a tornare a casa».

«Chiunque si opponga all'esistenza di Israele è antisemita», sottolinea il diplomatico. Poi Salvini risponde alle domande dei giornalisti. Su Soros dice: «Ritengo di contrastare le politiche di immigrazioni non perché qualcuno è ebreo, ma perché io sono un patriota, difendo i nostri confini». Poi, torna sulla Segre e aggiunge: «Lei ha tanto da insegnare, Carola Rackete no». Replica anche a chi gli ricorda dei contatti della Lega con l'estrema destra, assicurando che «non esistono rapporti con CasaPound e Forza nuova, locali e nazionali». «Noi - dice - ci esprimiamo con i voti, vediamo come voteranno il Pd e i cinque stelle sull'Ihra, il documento sull'antisemitismo».

   

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