Ultimi 5 anni i più caldi dal 1880. Nasa e Noaa: «2019 al secondo posto dopo il 2016»

Riscaldamento globale, gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi dal 1880
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 20:02

La Terra continua a riscaldarsi: gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi dal 1960 mentre gli ultimi cinque sono stati i peggiori dal 1880, cioè da quando vengono fatte le rilevazioni scientifiche. L'alto livello di emissioni di gas serra alimenta il global warming e di questo passo nel 2020, ma anche oltre sono attesi molti eventi meteo estremi. È la «sentenza» delle agenzie americane specializzate Nasa e Noaa e del World meteorological organization dell'Onu che emerge dopo il monitoraggio delle temperature del Pianeta nel 2019, che si è rivelato il secondo anno più caldo, dopo il 2016. Negli ultimi dodici mesi, le temperature sono state 0,98 gradi centigradi più calde rispetto alla media del 1951-1980, secondo gli scienziati del Goddard Institute for Space Studies (Giss) della Nasa di New York. 

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«Il decennio appena concluso è chiaramente il più caldo mai registrato», commenta il direttore del Giss Gavin Schmidt osservando che «ogni decennio dagli anni '60 è stato chiaramente più caldo di quello precedente». Quindi, si tratta di un fenomeno persistente ricondotto alle emissioni di gas inquinanti provocate dalle attività umane. Negli ultimi 140 anni, la temperatura media globale della superficie terrestre è aumentata e ora «di circa 1,1 gradi centigradi al di sopra di quella della fine del 19/o secolo. Siamo diretti verso un aumento della temperatura dai 3 ai 5 gradi entro la fine del secolo» rispetto al periodo preindustriale, assicura il segretario generale dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) Petteri Taalas. «Anche il calore dell'oceano è al livello record», ammonisce Taalas richiamando l'allarme lanciato nel novembre scorso dal rapporto «Emission gap 2019» dell'Agenzia per l'ambiente dell'Onu secondo cui le emissioni di gas serra sono aumentate dell'1,5% all'anno nell'ultimo decennio. Fra gli eventi estremi del 2019, gli scienziati indicano, tra gli altri, gli incendi in Australia o il riscaldamento nella regione artica che è avvenuto tre volte più velocemente rispetto al resto del mondo dal 1970.

L'accordo di Parigi del 2015 indicava la necessità di contenere l'aumento medio globale della temperatura entro 2 gradi, meglio 1,5, entro la fine del secolo proprio per evitare fenomeni meteo estremi, dalle ondate di calore, alla siccità, alle inondazioni. Nonostante la consapevolezza ormai collettiva, anche grazie al movimento giovanile globale Fridays for future ispirato dall'attivista svedese Greta Thunberg, alla conferenza Onu sul clima (Cop25) tenutasi a Madrid nel dicembre scorso i 196 Paesi del mondo non sono riusciti a raggiungere un accordo complessivo sulle questioni fondamentali per contenere il riscaldamento globale. È quindi rinviato a quest'anno l'impegno di ciascun Paese per il clima ed evitare il peggio soprattutto per i Paesi più poveri, innanzitutto quelle piccole isole che rischiano di sparire sommerse dall'innalzamento dei mari. Intanto, il clima, per la prima volta, è considerato in cima ai rischi globali secondo il «Global Risks Report» del World Economic Forum un documento che mette nero su bianco la percezione dei rischi da parte di 750 esperti ed autorità globali. E alla 50/a edizione del Forum a Davos fra una settimana l'emergenza climatica terrà banco.

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