I residenti di Monteluce: «Da quando hanno spostato l'ospedale, guadagni giù dell'80 per cento»

Negozi chiusi a Monteluce
di Cristiana Mapelli
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 17:14
PERUGIA - «Non giriamoci intorno, da quando l’ospedale ha lasciato Monteluce i miei affari sono calati dell’80%». A riassumere il trend dell’ultimo decennio è Valentino Banetta, titolare della tabaccheria proprio all’ingresso del quartiere. Che Monteluce non sia diventato proprio il quartiere del futuro, come invece era stato pensato, oramai è sotto gli occhi di tutti. «La qualità di vita nel quartiere è andata a picco, come dimostra anche il fatto che una buona parte degli studenti che risiedevano qua ora, con le università distanti e sempre con meno servizi, se ne sono andati in altre zone». Lo sfogo di Banetta, non l’unico che abbiamo ascoltato, racconta la storia di un quartiere che è nato e si è sviluppato. Passeggiare all’ombra dei signorili palazzi (dalle cui finestre ammirare la valle del Subasio e persino Assisi) significa ripercorrere la storia delle tante attività che, negli anni, non ce l’hanno fatta. Fotocopisterie, piccole botteghe, qualche ristorantino e addirittura una enoteca: una sfilza di insegne spente, cartelli “affittasi”, negozi bui. L’ultima chiusura, solo qualche giorno fa, è toccata alla merceria di quartiere. Tutto qui girava intorno all’ospedale, ai suoi pazienti e ai professionisti che ci lavoravano. C’è chi si ricorda di alcune attività che, dietro al bancone, avevano oltre sei dipendenti mentre ora, se sono sopravvissute, vanno avanti con due lavoratori. Il malcontento tra i commercianti del quartiere è tanto e c’è anche chi, dopo anni difficili, si è rassegnato ad una situazione immobile senza traccia di nuovi segnali o soluzioni. «Insieme ai residenti – continua Banetta -, noi commercianti, dovremmo fare più squadra, stimolandoci a vicenda, fare più chiasso per vedere se qualcosa si attiva. E’ che siamo cosi sfiduciati che vediamo con fatica un futuro per il quartiere». Ma c’è anche chi, vedendosi mancare una buona parte delle entrate economiche che il via vai dell’ex ospedale assicurava quotidianamente, si è rimboccato le maniche alla ricerca di un nuovo target di mercato su cui far presa. «Certo non è facile – commenta un’altra commerciante che preferisce l’anonimato -, ma nemmeno impossibile. Il lavoro c’è, basta reinventarsi e guarda al futuro». Negli ultimi anni il racconto dell’impresa senza precedenti, la creazione di un quartiere ex novo capace di riunire nuove architetture a fianco degli edifici storici dell’ex policlinico, ha lasciato spazio alla desolazione. Lunedì una mini delegazione dei commercianti ha incontrato il sindaco Romizi, l’assessore Pastorelli (Commercio), il dirigente Naldini e la comandante della municipale Caponi per fare il punto su Monteluce. Sul piatto, per ora, niente di nuovo.
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