«Facciamo una guerra, non c'è problema. Poi mettiamo i pischelli a vendere la droga», afferma in una intercettazione Daniele Ferri.
Il gruppo, secondo quanto è emerso dalle indagini avviate nel 2017, aveva a disposizione un vero e proprio arsenale che utilizzava per minacciare gli altri gruppi criminali e per impossessarsi di zone di spaccio.
I pm, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, contestano agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga aggravata dall'uso di armi. Tra gli arrestati anche un appartenente alla polizia di Stato che forniva all'organizzazione supporto logistico e operativo, svolgendo anche il recupero crediti.
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