Venezia, il Mose si solleva: test sulle 20 dighe mobili alla bocca di porto del Lido

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Martedì 14 Gennaio 2020, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 00:01

Dopo gli stop and go dello scorso anno, e soprattutto le acque alte eccezionali di novembre e dicembre, sono riprese stamani le prove generali del Mose, il sistema di dighe mobili alle Bocche di porto chiamato a salvare Venezia dalle maree eccezionali. Non l'accelerazione auspicata dopo gli ultimi eventi, culminata con la nomina del 'Supercommissariò Elisabetta Spitz, ma si è trattato dei test di sollevamento, già programmati per gli impianti tra l'isola artificiale al centro della Bocca di porto del Lido e la diga di san Nicolò.

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L'intera barriera composta di 20 dighe mobili si è sollevata, a partire dalle 8.00 circa, per poi tornare negli alloggiamenti sul fondale alle ore 12.50. Al test di oggi, dalla 'control room' del Consorzio Venezia Nuova situata nell'isola artificiale, ha assistito il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che già il 3 dicembre scorso aveva osservato la precedente prova a Malamocco, anche nella sua veste di commissario straordinario per l'acqua alta. Assieme a lui anche il Provveditore alle opere pubbliche per il Veneto (l'ex Magistrato alle Acque), Cinzia Zincone, che sovrintende ai passaggi autorizzatori del Mose. Si è trattato di una prova 'a mare calmò, con gli impianti di sollevamento provvisori e con un unico compressore ad agire. Tutto si è svolto regolarmente, e una replica del sollevamento completo della diga alla Bocca del Lido è prevista per il 3 marzo prossimo. Soddisfatta la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che dal seminario del Pd nel reatino ha sottolineato che «la prima prova sul Mose è andata bene», e che «se si ripresenterà l'emergenza potremo alzare le paratie». «Continueremo l'operazione trasparenza - ha affermato Brugnaro, commentando il test odierno - e a fare pressione perché i lavori si concludano: lo dobbiamo ai cittadini che vivono e lavorano a Venezia.

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Dimostreremo al mondo che l'opera funziona in gioco c'è la credibilità del Paese. Sono sperimentazioni importanti, non c'è nulla di scontato ma è veramente andato tutto bene». Una volta completata la serie di sollevamenti alla barriera di San Nicolò, le prove del Mose proseguiranno alla Bocca di porto di Chioggia, e saranno i primi a venire effettuati con mare mosso. Il Consorzio prevede l'innalzamento delle paratoie mobili a gruppi di quattro per volta. Gli impianti in quella Bocca di porto sono già definitivi, con tre compressori di aria già collegati alle dighe e quindi in grado di far alzare velocemente le paratoie. Non è tuttavia l'auspicata «accelerazione» del completamento del sistema: per ogni sollevamento il Consorzio deve presentare un progetto preliminare al Comitato tecnico di Magistratura, l'organo predisposto presso il Provveditorato, cui segue la redazione del progetto esecutivo e quindi la richiesta alla Capitaneria di Porto della «finestra» temporale per eseguire i test.

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