«L'ultima notte del Rais - spiega il regista Daniele Salvo - è una moderna tragedia, la tragedia di un uomo che, pagina dopo pagina, ci mostra i suoi traumi infantili, la sua sensibilità, la sua umanità, la sua fragilità, le sue paure e le sue ansie per poi sorprenderci d'improvviso con le sue perversioni, la sua sete di potere, il suo irrimediabile desiderio di autocelebrazione. Proprio nella fede incrollabile in se stesso e nella convinzione di essere l'eletto, il primo, protetto da Dio, Gheddafi, sino agli ultimi istanti, si sentì intoccabile e attese un miracolo. Credeva di essere lui il rivoluzionario, pensava che nessuno lo avrebbe mai tradito, nemmeno il suo popolo».
Le scene dello spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo di Palermo, sono di Michele Ciacciofera, i costumi di Daniele Gelsi, le musiche di Marco Podda.
Un rilevante ruolo drammaturgico è svolto dalle videoproiezioni dello studio torinese Indyca. Repliche al Teatro Biondo fino al 26 gennaio.
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