“La ricamatrice di Winchester”: Tracy Chevalier presenta le sue “donne in eccedenza”

Tracy Chevalier
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Lunedì 13 Gennaio 2020, 21:47
Zitelle, o con più garbo definite donne in eccedenza, lo diventarono, e non per scelta, circa due milioni di inglesi negli anni '30 del secolo scorso, quando la prima guerra mondiale aveva falcidiato gli uomini e non ce ne erano a sufficienza per garantire un matrimonio a tutte.

Violet, la protagonista di
La ricamatrice di Winchester (Neri Pozza Editore, 287 pagine,18 euro), nuovo romanzo di Tracy Chevalier, autrice del best seller La ragazza con l'orecchino di perla, era una di quelle. Giovani costrette a cercare una strada fuori dal matrimonio e dal destino di badanti per i genitori, rassegnandosi a lavori ingrati per garantirsi l'indipendenza e inventandosi nuovi spazi sociali dove coltivare relazioni adatte a donne sole.

Come diventare appunto ricamatrice della Cattedrale di Winchester, un'associazione fondata proprio agli inizi degli anni '30 per decorare le centinaia di cuscini cuciti per rendere più confortevole la permanenza dei fedeli nella chiesa. «Volevo una storia che parlasse ancora di una donna sulla scia della ragazza con l'orecchino di perla, ma più adulta e ambientata in tempi più vicini ai nostri - spiega Tracy Chevalier a Milano per il lancio del'edizione italiana del suo libro - Violet ha 38 anni ed è una donna costretta suo malgrado ad emanciparsi, porta avanti una battaglia che apre le premesse alle successive conquiste femminili, anche se incredibilmente per certi versi oggi non sembra siano passati 90 anni anni da allora, è vero siamo più libere, abbiamo più opportunità di lavoro e di movimento, ma certe etichettature sono rimaste: parlo con tante mie amiche single e mi raccontano di sentire su di loro spesso tutta la differenza con cui vengono trattate rispetto alle donne sposate».

Violet riesce ad abbattere i pregiudizi del tempo, lavora come dattilografa e impone pure alcune scelte al suo datore di lavoro, si concede ogni tanto incontri con uomini conosciuti nei bar, diventa amica di due donne lesbiche, fino ad innamorarsi di un campanaro sessantenne e sposato. E continuando a ricamare cambia pure la trama della sua vita.

Un libro al femminile, dove gli uomini sembrano comparse spaesate di fronte a queste nuove donne. «Si direi che gli uomini sono sorpresi, sembrano pure accettare certi cambiamenti, finché non intaccano delle norme consolidate - spiega la scrittrice - Quando succede si aspettano che la donna torni a comportarsi secondo le vecchie regole».

Tracy, che è nata a Washington ma da decenni vive in Inghilterra, è già al lavoro per il prossimo libro che sarà ambientato in Italia. «Lo avevo promesso durante un mio incontro al Festival della Letteratura a Mantova - ha detto - Si svolgerà a Murano tra i lavoratori e le lavoratrici del vetro».
Come fa sempre con i suoi libri si documenterà con pignoleria e precisione e tornerà quindi spesso in Italia
«un paese che amo, soprattutto per il suo sole, le bellezze, il cibo». L'Inghilterra invece le sta procurando qualche dispiacere («ma non chiedetemi nulla di Megan», esclama riferendosi alle vicende dei reali). «Vedo in quel paese molta inquietudine, rabbia, divisioni - ammette - ma credo sia un pò cosi in tutto il mondo».
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