Influenza, quasi 2 milioni di italiani a letto. A Roma è emergenza bronchiolite

Influenza, quasi 2 milioni di italiani a letto. A Roma è emergenza bronchiolite
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Venerdì 10 Gennaio 2020, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 09:52

Sono quasi 2 milioni le persone colpite in questa stagione dal virus dell'influenza. I sintomi sono ben noti: raffreddore, tosse, dolori, mal di gol e febbre. Con l'inizio del nuovo anno l'influenza sembra non voler risparmiare proprio nessuno, ma sono i bambini e gli anziani, come sempre, i più esposti al contagio ed eventuali complicazioni. Intanto scatta l'emergenza bronchiolite a Roma. A segnalarlo è Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell'emergenza del Bambino Gesù di Roma, che all'Adnkronos ha dichiarato: «Nei giorni delle feste, e poi ancora in questa settimana, abbiamo registrato un record di accessi in pronto soccorso per questa infezione delle vie respiratorie che colpisce i bimbi e torna a presentarsi nella stagione fredda. Ormai siamo al picco. E se gli accessi per questa patologia sono poco più di 1.000 l'anno qui da noi, il 50% dei piccoli pazienti viene ricoverato». 

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«Al momento nell'ospedale del Gianicolo sono circa 25 i bimbi ricoverati per bronchiolite. Le forme più severe colpiscono in genere i bambini più piccoli di età, e soprattutto quelli più fragili: prematuri, cardiopatici o con problemi immunitari. Si tratta di una patologia che allarma moltissimo i genitori - continua Reale - e questo anche se i primi sintomi, specie in questo periodo dell'anno, possono essere sottovalutati. Ma è importante dire che non sempre occorre andare in pronto soccorso». All'inizio la bronchiolite si presenta con raffreddore e un po' di tosse, mentre dopo circa 4 giorni arrivano i sintomi più preoccupanti: «Espirazione prolungata con sibilo, affanno, dispnea». Cosa fare allora? «Il primo consiglio è quello di rivolgersi al pediatra di famiglia: con il saturimetro può valutare l'ossigenzazione. Normalmente è del 97-98%, ma se scende sotto il 93%, il bimbo si affatica e non mangia, allora è opportuno portarlo al pronto soccorso. La terapia - ricorda Reale - consiste nell'ossigenazione e nella flebo per contrastare la disidratazione».


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Ma cosa scatena la bronchiolite? «All'origine possono esserci diversi virus, il più comune - precisa il medico - è il virus respiratorio sinciziale, ma anche il rinovirus o l'adenovirus. E gli esami condotti sui piccoli pazienti ci dicono che spesso sono presenti più patogeni contemporaneamente». «Nei bimbi più grandi - aggiunge Reale - si possono utilizzare anche cortisonici e broncodilatatori, che però funzionano poco». L'importante è non pensare di risolvere con l'antibiotico: «Se non c'è una sovrainfezione batterica, questo tipo di medicinale è perfettamente inutile. Inoltre non bisogna allarmarsi se il bimbo non migliora rapidamente: il decorso - conclude l'esperto - è di 14 giorni, senza sconti».

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