Con le feste alcoliche dei 15enni chi offre casa passa per eroe

Con le feste alcoliche dei 15enni chi offre casa passa per eroe
di Raffaella Troili
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 00:10
Come è andata a Capodanno? La domanda conviene farla dopo qualche giorno, di solito se ne hanno voglia prendono loro il discorso e si lasciano andare. Così si scopre che ora la birra gli piace, anche il martini e il prosecco e che i 15enni bevono come spugne. Troppo: l’allarme è noto da tempo. Entrare nei dettagli è pericolosissimo, ci si scorda di quante sceneggiate si è stati protagonisti, incauti o sprovveduti o tutte e due le cose. Insomma man mano che i racconti prendono forma si viene a sapere che qualcuno ha passato la serata nel bagno, che poi sono scesi a cercare i botti dal bengalino (Santocielo no!), che hanno girato con la bottiglia in mano mentre di sopra “sparavano” e fatto quel giochino dei tre bicchieri che se perdi bevi. «Io solo cinque tranq...». Shortini? «No, no». E pensare che erano pochi ma buoni. E tutto è filato liscio. Ma l’incognita alcol aleggia nelle feste dei ragazzi. Uno li mette in guardia sul fumo e loro si buttano sullo jagermeister. La speranza è che nei racconti esagerino anche se di solito è il contrario. Basta seguire su Instagram il gruppo “Ubriachi fanno cose”, anzi no, non fatelo. Ma poteva andar peggio. Poteva chiedere di fare la festa a casa sua. Una prova per genitori tosti, pericolo scampato, fiuu. Tra un anno dai, chissà si sono calmati.
raffaella.troili@ilmessaggero.it
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