Medici aggrediti e petardi su un'ambulanza a Napoli. Telecamere in arrivo, ira Croce Rossa

Medici aggrediti e petardi su un'ambulanza a Napoli. Telecamere in arrivo, ira Croce Rossa
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Giovedì 2 Gennaio 2020, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 19:17

A Napoli è in corso una guerra dove non si rispettano le regole sancite dalle convenzioni internazionali che impongono il rispetto dei mezzi di soccorso e del personale sanitario. Ne è convinto il presidente della Croce Rossa partenopea, il dottor Paolo Monorchio, che confessa la sua amarezza dopo l'ennesimo episodio di violenza ai danni di un medico a bordo di un'ambulanza presa di mira ieri intorno alle 12.45 con il lancio di un petardo - azione che avrebbe potuto avere pesanti conseguenze - nel quartiere periferico di Barra, vicenda denunciata dall'associazione Nessuno tocchi Ippocrate che ha anche riferito di una dottoressa aggredita con una bottiglia da un malato psichiatrico vicino all'ospedale San Giovanni Bosco. 

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Una vicenda che spinge il ministro della Salute, Roberto Speranza, a dire: «Le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi sono semplicemente inaccettabili. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata al Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare». Afferma Monorchio: «L'aspetto più inquietante è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso ed il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così». 

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Servono scorte armate? «Per ora mi accontenterei delle telecamere a bordo dei mezzi di soccorso, le stiamo aspettando. Speriamo che nelle prossime settimane possano essere utilizzate a tutela degli operatori». E su questa scia c'è l'impegno del dg della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, che annuncia: entro due settimane saranno installate le prime telecamere sui mezzi di soccorso. «Nell'ultimo anno abbiamo messo in campo moltissime azioni contro la violenza nei pronto soccorso e nei presidi ospedalieri, chiaramente c'è ancora da fare e siamo pronti a concretizzare ulteriori azioni deterrenti come le telecamere sulle ambulanze, è già stato disposto l'affidamento, la prima installazione entro il 15 gennaio». Monorchio insiste anche sull'aspetto culturale. «Serve una corretta informazione con incontri nei quartieri più difficili» dice il presidente della Cri per il quale la legislazione deve contribuire alla soluzione del problema. «Nel primo giorno del 2020 ci sono già due episodi violenti; nel 2019 c'è stato un attacco ogni tre giorni, oggi già due...».

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Mentre il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, annuncia un odg nell'Assemblea con la richiesta al questore e al prefetto di prevedere presidi di Polizia nei ps, fanno riflettere le parole del dottor Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno tocchi Ippocrate: «Episodio di straordinaria gravità e molto pericoloso: trasportiamo ossigeno gassoso che è infiammabile e l'ambulanza avrebbe potuto subire danni importanti con quel petardo e con conseguenze per le persone. A Napoli il motto "Non sparate sulla Croce Rossa" non viene applicato». E sottolinea: «Il collega come conseguenza dello scoppio ha avuto ipoacusia e acufeni e si è fatto refertare oggi perchè ieri non vi erano otorini disponibili nella rete di emergenza». «Il medico ha aperto lo sportello del vano guida per salire a bordo e in quel momento ignoti hanno lanciato il petardo scoppiato sotto all'ambulanza«. Che fare? »Inasprire le pene per chi aggredisce medici e paramedici e dare il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale al personale sanitario in servizio nella rete 118 e negli ospedali», è la richiesta del dottor Ruggiero.

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