Scontrino elettronico, a rischio 1,2 miliardi di gettito: via i vecchi registratori di cassa

Scontrino elettronico, a rischio 1,2 miliardi di gettito: via i vecchi registratori di cassa
di Francesco Bisozzi e Andrea Bassi
7 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Gennaio 2020, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 21:42

Grazie alla rivoluzione degli scontrini elettronici al via dal primo gennaio il governo conta di recuperare 1,2 miliardi di euro di mancato gettito, ma il ministero dell’Economia teme che molti degli esercenti coinvolti dall’innovazione non si faranno trovare pronti all’appuntamento.

La novità riguarda un milione e mezzo di commercianti. Per risultare in regola è necessario adeguare o sostituire i vecchi misuratori fiscali al fine di dotarsi di un registratore telematico: in circolazione ci sono circa 1,6 milioni di apparecchi, di cui però solo poco più di mezzo milione sarebbero in grado di emettere i cosiddetti scontrini elettronici stando agli ultimi dati aggiornati, ragion per cui si stima che il numero dei registratori di cassa da aggiornare o sostituire si aggiri ancora attorno al milione.

Scontrino elettronico, da oggi scatta l'obbligo per tutti
Scontrino elettronico (lotteria a luglio), tetto contanti e detrazioni cashless: le novità 2020

Proprio il dicastero di via XX settembre ha ricordato ieri con un tweet che a partire dall’inizio del 2020 l’obbligo dello scontrino elettronico si estenderà a tutti gli esercenti. Per i commercianti con un volume d’affari superiore a 400 mila euro l’obbligo di tramettere per via telematica i corrispettivi era scattato a luglio. La strada per recuperare una parte del tax gap Iva (superiore nel complesso a 37 miliardi di euro) si preannuncia però in salita. A rischio il tesoretto da 1,2 miliardi di euro che il governo conta di recuperare grazie all’invio automatico al Fisco degli scontrini. Per la fase iniziale è prevista per giunta una moratoria sulle sanzioni che rischia di rallentare il processo dal momento che di fatto darà agli operatori altri sei mesi di tempo per dotarsi dei nuovi strumenti tecnologici. 

Fisco, il patto con i contribuenti passa per massicci sconti per chi usa moneta elettronica

IL RAPPORTO
Sull’efficacia della misura si è poi dichiarato scettico l’Ufficio parlamentare di bilancio che nel suo «Rapporto sulla politica di bilancio 2020» ha spiegato che l’invio elettronico degli scontrini può rivelarsi senz’altro utile a intercettare chi versa meno del dovuto mentre rischia di non essere uno strumento di contrasto altrettanto risolutivo contro chi gli scontrini non li emette affatto. Secondo l’Upb «l’obbligo generalizzato di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi potrebbe addirittura incentivare forme di evasione con consenso, cioè quelle in cui esiste un accordo tra acquirente e venditore, ampliando anziché riducendo l’evasione nelle cessioni con il consumatore finale». Ed è anche per questo che il tesoretto da 1,2 miliardi di euro è da considerarsi in bilico. Tornando ai nuovi registratori di cassa telematici di cui si devono dotare gli esercenti, il costo da affrontare varia da 200 a mille euro, a seconda del modello e delle funzioni di cui dispone l’apparecchio. In compenso è prevista una detrazione fiscale pari al 50 per cento fino a 250 euro in caso di acquisto di registratori di cassa di nuova generazione o di 50 euro se si opta invece per la trasformazione di quelli vecchi in idonei. Questi strumenti serviranno a garantire l’inalterabilità e la sicurezza dei dati inviati, inclusi quelli relativi ai pagamenti con moneta elettronica, cioè mediante Pos. In alternativa, è possibile utilizzare la procedura web messa a disposizione dal Fisco sul portale dedicato a fatture e corrispettivi, pensata apposta per i soggetti con una bassa frequenza di operazioni, ma utilizzabile da tutti. Tornando alle sanzioni, per i dati non memorizzati o trasmessi, oppure trasmessi in forma incompleta o falsata, l’importo della multa sarà pari al 100 per cento dell’Iva sulla cifra non documentata. In caso di guasto all’apparecchio per la trasmissione dei dati, se l’esercente non chiederà subito la riparazione segnalando il guasto all’Agenzia delle Entrate verrà punito con una sanzione amministrativa compresa tra 250 a duemila euro. Infine, chi nell’arco di 5 anni incapperà in quattro violazioni commesse in giorni diversi, dovrà fare i conti anche con la sanzione accessoria, ovvero con la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività. 

Dalle ristrutturazioni alle auto
ecco tutte le novità del 2020


A Conferme ma anche molte novità in arrivo sul fronte fiscale con il nuovo anno. Nell’ultima manovra il governo ha confermato tutti gli incentivi alle ristrutturazioni, gli ecobonus e gli incentivi per il sisma. Ha anche introdotto un nuovo bonus pe le facciate, ma ha cancellato la possibilità per i consumatori di ottenere direttamente lo sconto in fattura dei lavori. Per le famiglie sono stati rafforzati i contributi per i nuovi nati e per gli asili nido. Questo in attesa che il governo decida come procedere sull’assegno unico per i figli che porterà alla razionalizzazione dei bonus. Il 2020 sarà anche l’anno delle micro-tasse, dalle bibite gassate alla plastica, alle auto aziendali. 

FAMIGLIA
Neonati e nidi
rafforzati gli aiuti


Si parte dagli asili nido. La manovra stanzia 2 miliardi e mezzo per aumentare i posti, dando priorità alle aree più disagiate e alle periferie. Ma soprattutto, dal primo gennaio si potrà richiedere il contributo rafforzato per la retta dell’asilo nido. Il nuovo voucher prevede tre fasce in base all’Isee: fino a 25mila euro il voucher arriverà a 3mila euro, si fermerà a 2.500 euro per quelle tra 25mila e 40mila euro di Isee. Sul fronte scolastico, è prevista una nuova detrazione, al 19%, per l’iscrizione dei figli a corsi di musica e canto per le famiglie meno ricche. Per i neonati cambia invece il cosiddetto bonus bebè: nel 2020 andrà a tutti i nuovi nati e l’Isee continuerà a contare ma solo per il calcolo dell’assegno. In questo caso le famiglie entro i 7mila euro di Isee avranno 160 euro al mese, quelle tra 7mila e 40mila euro ne avranno 120, mentre chi supera questa soglia potrà comunque contare, per la prima volta, su 80 euro al mese. 

TASSE 
Prelievo pesante
su fumo e gioco


Giochi, fumo, plastica e bibite zuccherate: le tasse puntano a cambiare le nostre abitudini e a colpire i vizi e i comportamenti più nocivi per la salute. Da luglio scattano le due tasse su plastica e bibite gassate, chiaro che si ripercuoteranno sui consumatori. Ma un’altra tassa che potrebbe avere impatto diretto sui portafogli riguarda i fumatori, che usano il fai da te: arriva una micro-tassa su cartine e filtri e 50 cartine costeranno 18 centesimi in più. Maggior prelievo poi su chi vince ai giochi: dal 15 gennaio il prelievo sulle vincite alle slot oltre i 200 euro sale dal 12 a 20%. Stesso aumento per le lotterie istantanee, ma dal primo marzo. Aumenta anche il prelievo unico erariale sulle slot machine e sulle Videolotterie, che si tradurrà in minori vincite per gli scommettitori.

CASA
Sconto del 90
per rifare le facciate


Arriva quest’anno l’accorpamento della Tasi nell’Imu, senza cambiare le aliquote. I sindaci potranno però azzerare l’imposta. Accanto al consueto pacchetto di proroghe degli sconti sui lavori di casa la novità quest’anno è rappresentata dal bonus facciate. È un super sconto, che vale il 90% di quanto speso per il rifacimento delle facciate. Si applica alle spese sostenute nel 2020, anche solo per ripulitura e tinteggiatura. Per il resto, sul fronte dei bonus immobiliari, sono confermati nel 2020 l’ecobonus (con due scaglioni di sconti al 65 e al 50%, con percentuali ridotte per infissi e schermature solari), gli sconti sulle ristrutturazioni e quello sui mobili a questi collegati (anche ai grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+), il sismabonus e anche il bonus giardini. 

PAGAMENTI
Dal 2021 bonus
per chi usa le carte


Il 2020 sarà di certo l’anno del “cashless”: il governo ha messo a punto un piano di intervento che, con l’obiettivo di rendere tracciabili i pagamenti e meno facile l’evasione fiscale, prevede un progressivo tetto al contante e una serie di meccanismi premiali, a cominciare da quello che viene chiamato il «bonus Befana» che scatterà nel gennaio 2021 sui pagamenti effettuati da luglio di quest’anno con le carte di pagamento per alcune tipologie di servizi. Si dovrebbe andare dalle spese per il parrucchiere al meccanico, dall’idraulico al ristoratore. Da luglio si attiverà il meccanismo chiamato cashback. In pratica a gennaio 2021 (ecco perché si chiama Bonus Befana) verrà restituita una parte dei pagamenti. Per questo il governo ha stanziato 3 miliardi di euro e secondo alcuni calcoli il rimborso pro-capite potrebbe arrivare a 2.000 euro.
 

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