Colpita da una rotoballa in azienda muore cinque giorni dopo l'infortunio

Loredana Guerra, 53 anni, deceduta in seguito infortunio sul lavoro nella sua azienda agricola
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Venerdì 27 Dicembre 2019, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:56
AZZANO DECIMO - Dolore ad Azzano Decimo per la morte di Loredana Guerra, 53 anni, imprenditrice agricola che il 19 dicembre era rimasta vittima di un infortunio sul lavoro. È morta la vigilia di Natale all’ospedale di Pordenone, in seguito a un’embolia polmonare, una complicazione che si è manifestata improvvisamente. La donna era stata travolta da una rotoballa e aveva riportato diverse fratture.

Era stata ricoverata in Ortopedia, sottoposta a un intervento chirurgico e il 23 dicembre era stata accompagnata all’ospedale di Udine per essere sottoposta a una ulteriore visita. Le sue condizioni erano buone, anche se la convalescenza sarebbe stata molto lunga. La mattina del 24 dicembre si è sentita male. Rianimata e trasferita nel reparto di Rianimazione, è mancata nonostante le terapie e il prodigarsi dei medici.

La Procura ha disposto ulteriori accertamenti attraverso i carabinieri della stazione di Azzano Decimo e il personale del Servizio sicurezza negli ambienti di lavoro, per capire se vi sia un nesso di causa tra il decesso e l’incidente.
L’infortunio si era verificato il 19 dicembre verso le 18.45. La donna stava lavorando assieme al fratello Antonio Guerra, 52 anni. Quest’ultimo stava movimentando rotoballe: dal fienile, dove erano sistemate, le faceva cadere da un’altezza di 3,5 metri di circa. In un’azienda che alleva vacche da latte è un’operazione di routine. L’uomo si è assicurato che sotto di lui non ci fosse nessuno. Ma in quei pochi secondi, passati tra il controllo e il momento in cui ha spinto la rotoballa da 3,5 quintali, è arrivata la sorella, che è stata travolta di striscio.Loredana Guerra lascia nel dolore il compagno Roberto Chinellato, il figlio di 14 anni, il papà Domenico e i fratelli Antonio e Susi. Era una donna benvoluta, gentile e disponibile. La sua è stata una vita di duro lavoro, divisa tra la famiglia e l’impegno nella stalla di via del Sile.
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