Forza Italia, i “responsabili” frenano: niente scosse, rischio elezioni

FI, i “responsabili” frenano: niente scosse, rischio elezioni
di Emilio Pucci
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Venerdì 27 Dicembre 2019, 00:16 - Ultimo aggiornamento: 08:15

Forza Italia in difesa, Lega e FdI all’attacco. Obiettivo comune dei partiti del centrodestra è quello di far cadere il governo rosso-giallo e allora ognuno usa i mezzi che può. Il partito di via Bellerio ora punta a bissare l’operazione ‘aggancio M5S anche alla Camera. Salvini, con il lavoro sotto traccia dei vari Calderoli e Romeo, ha giocato un ruolo di primo piano nel convincere i senatori pentastellati Grassi, Lucidi e Urraro ad abbandonare Di Maio per passare nel gruppo del Carroccio. 

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Nei giorni scorsi a Montecitorio si è mosso il numero due Giorgetti, che insieme al capogruppo Molinari e al Capitano ha avuto diversi colloqui con quegli esponenti M5S che pensano allo strappo. Sono una decina in uscita verso il Misto, ma qualcuno potrebbe passare presto nella Lega o in Fratelli d’Italia. Non sarebbe un colpo mortale per l’esecutivo, considerati i numeri ampi per la maggioranza, ma si tratterebbe in ogni caso di un altro segnale importante per far gonfiare le vele del centrodestra in vista della battaglia dell’Emilia. 

Al Senato ci sarebbe qualcun altro tra i malpancisti M5S a voler fare le valigie ma il timore resta quello di terremotare giocoforza la legislatura, andare al voto anticipato. Nessuno tra i grillini infatti ha voglia di urne. E’ lo stesso sentimento che alberga nella maggior parte dei forzisti. Tuttavia pure quegli azzurri che non si riconoscono in una linea filo-salviniana hanno frenato le ambizioni di rivalsa. Insomma (per ora) non si muove nessuno, la corsa verso i ‘Responsabili’ è rimandata. «Va bene essere contro la Lega ma in questo momento – dice un esponente di FI – staccarsi vorrebbe dire provocare scosse pericolose». 

Dietro le quinte intanto si combatte ancora una guerra strisciante tra i sostenitori della Carfagna e i vertici azzurri. La nascita dell’associazione della vice presidente della Camera ‘Voce libera’ ha evitato una scissione interna ma ha causato non poche fibrillazioni. Nel pacchetto delle nomine dei nuovi coordinatori regionali fatte da Berlusconi ci ha lasciato le penne pure Fiori che guidava il partito nelle Marche. «E’ stata una reazione alla nostra iniziativa», spiega un deputato vicino alla Carfagna, «ma noi fino all’Emilia non muoveremo un dito. Combattiamo all’interno di FI». Ieri Berlusconi ha scritto una lettera aperta ai fratelli Occhiuto – il primo è sindaco di Cosenza, il secondo vice capogruppo vicario alla Camera - per convincerli a desistere dalla possibilità di presentare una propria lista in Calabria, scelta che penalizzerebbe ovviamente il candidato del centrodestra, l’azzurra Santelli. Ma è difficile che l’appello del Cavaliere a «formare una squadra di alto livello» vada in porto. Ed è difficile per l’ex presidente del Consiglio – rimasto ad Arcore in occasione delle feste natalizie (ad alcuni suoi ospiti ha fatto vedere la collezione di 6mila quadri acquistati negli ultimi anni) - sopire il malessere crescente nel partito. Forse anche per evitare quelle che lui chiama «beghe interne» Berlusconi quest’anno ha disertato il consueto appuntamento con i deputati e i senatori per scambiarsi gli auguri prima dello stop dei lavori parlamentari. Si sono tenute due riunioni di gruppo sia alla Camera che al Senato ma non c’era – raccontano i presenti - molto da festeggiare. 

Anche l’abbandono di Michela Biancofiore dal partito, annunciato il giorno di Natale, ha fatto poco rumore. L’ex pasionaria azzurra (si è iscritta al Misto) si è sfogata – oltre che con una nota pubblica – pure sulla chat del gruppo. «Ho combattuto – ha spiegato – per più di vent’anni al fianco di Berlusconi». Raccontano che solo due forzisti hanno scritto un «mi dispiace», poi si è passati a commentare l’iniziativa del disco pubblicato (“Onorevole Natale”) per promuovere una raccolta fondi a favore della Lega del filo d’oro. Insomma nessuno si è stracciato le vesti.
 

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