Fioramonti si dimette, ministra Dadone: chi ha coraggio non scappa. Accuse da Italia Viva

Fioramonti si dimette, Italia Viva lo attacca: «Era sempre assente, chi ha coraggio non scappa»
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Giovedì 26 Dicembre 2019, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 00:17

Le dimissioni amare del ministro che voleva la sugar tax sullo zucchero nelle merendine fanno piombare il governo nel caos a poche ore dal superamento dello scoglio della manovra. Lorenzo Fioramonti lo aveva detto da prima di giurare per il dicastero dell'Istruzione: «3 miliardi per la scuola e l'università o me ne vado». Avendo ottenuto molto meno, ha mantenuto la parola. Il ministro è attaccato da esponenti M5S come la collega di governo Fabiana Dadone o il 'facilitatore' Emilio Carelli; viene difeso invece da altri parlamentari cinquestelle. Molto dura anche Italia Viva, mentre il Pd non prende posizione ufficiale e LeU elogia il ministro. Intanto, opposizioni chiedono al premier di riferire in Parlamento.



Le dimissioni, pubblicizzate a Natale, sarebbero arrivare a Giuseppe Conte via lettera nei giorni scorsi. E aprono una nuova crepa nella maggioranza e nell'esecutivo, forse una faglia nel MoVimento. L'ex docente di Pretoria in Sudafrica rivendica alcuni successi, poi scrive che «sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella 'linea di galleggiamento» finanziaria di cui ha sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l'università e la ricerca. «Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta di scuola e ricerca - afferma Fioramonti -, eppure si recuperano centinaia di milioni in poche ore da destinare ad altre finalità». La ministra per la Pubblica amministrazione Dadone in un post non nomina Fioramonti, ma afferma: «Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso)». «La coerenza è per lo più un pregio - prosegue Dadone -, ma a volte rischia di sconfinare nella sterile testimonianza che, peraltro, si addice poco a chi occupa posizioni di responsabilità».

Carelli, deputato e responsabile comunicazione nella riorganizzazione M5S di Luigi Di Maio, definisce «incomprensibili» le dimissioni di Fioramonti, «specie in quanto nell'abdicare alle proprie responsabilità di governo, accusando il governo stesso, promette appoggio all'esecutivo». Il giornalista adombra poi lo scenario più temuto dalla leadership pentastellata. «Spero che vengano presto smentite le voci di un nuovo gruppo politico con una ventina di deputati guidati da Fioramonti», in appoggio a Conte, scrive. Il deputato M5S Luigi Gallo, vicino a Roberto Fico, parla invece di «gesto in controtendenza in epoca di arrivismi». Il Pd sostanzialmente mantiene una posizione neutrale. «L'abbandono di Fioramonti è una cattiva notizia», dice il viceministro dell'Economia Antonio Misiani, difendendo la manovra. La vice di Fioramonti al ministero, la dem Anna Ascani, non commenta ma scherza: «Stiamo come d'autunno sugli alberi le foglie». Curiosamente la stessa citazione dei versi di Giuseppe Ungaretti da Giacomo Portas di Italia Viva. Dal partito di Matteo Renzi i capigruppo in Commissione Cultura di Camera e Senato, Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini, attaccano: «Se veramente ci si vuole battere per avere più risorse per la scuola bisogna stare in Parlamento non all'estero o a presentare un libro o a fare conferenze stampa». Nella maggioranza solo LeU con Stefano Fassina elogia Fioramonti per la coerenza e il coraggio dimostrati. Dall'opposizione Giorgia Meloni inserisce il dimissionario «tra i peggiori ministri di sempre», mentre Massimiliano Romeo della Lega gli riconosce di aver mantenuto la parola, ma invita il governo a imitarlo in blocco. Forza Italia chiede a Conte di riferire in Parlamento sulla «grave crisi» aperta dal ministro. Dopo quattro mesi tra un impegno per ottenere più soldi per scuola e università, polemiche per la tassa sulle merendine e battaglie come quella contro il crocifisso in classe, su Fioramonti cala il sipario. 
 

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