La Cina e la tecnologia 5G
Il ministro della Difesa Guerini
mette in guardia dai rischi
per la sicurezza del Paese

La Cina e la tecnologia 5G Il ministro della Difesa Guerini mette in guardia dai rischi per la sicurezza del Paese
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Lunedì 23 Dicembre 2019, 22:05
ROMA Si apre il fronte 5G tra gli alleati di Governo M5S e Pd. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, invita a valutare «con attenzione» la relazione del Copasir che ha messo in guardia sui rischi che potrebbero derivare dall'ingresso delle aziende cinesi nella tecnologia per reti mobili di quinta generazione. In precedenza, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, aveva invece rassicurato spiegando che la normativa varata «garantisce la sicurezza nazionale». Da tempo l'attivismo dei colossi delle tlc orientali Huawei e Zte in Europa è guardato con preoccupazione dall'amministrazione Trump, che ha esortato gli alleati a non fare entrare i cinesi in un settore così sensibile. Secondo Guerini - che da presidente del Copasir fino allo scorso settembre aveva seguito la partita 5G con una lunga serie di audizioni sul tema - il dibattito che si è sviluppato sul tema, anche a livello internazionale, «non può essere ignorato» e la questione va affrontata «con ancora più determinazione perché attiene alla sicurezza nazionale». L'Italia, ha ricordato, «ha certamente già affrontato il tema 5G. L'approvazione del perimetro di sicurezza cibernetica nazionale e l'estensione del golden power al 5G sono provvedimenti importanti e sostanziali per la sicurezza delle nostre infrastrutture strategiche. Tuttavia - ha sottolineato - il Copasir, dopo un anno intenso di approfondimento e audizioni, ha evidenziato come sia comunque necessario tenere alta la guardia per limitare potenziali rischi. Sono indicazioni che vanno valutate con attenzione». Il ministro ha anche rilevato che il tema è stato ampiamente dibattuto in questi anche dalla Nato, contraria a condividere operazioni con Paesi che adottano tecnologie cinesi. E sulla dialettica M5S-Pd si infila il leader della Lega, Matteo Salvini. «Troppe cose - osserva l'ex vicepremier - non tornano nei rapporti tra Movimento 5 stelle e Cina, a partire dal ministro Patuanelli che minimizza la relazione del Copasir sul 5G. Non permetteremo al governo sbarchi, tasse e manette di mettere ancora più in pericolo l'Italia». Mara Carfagna (Forza Italia) chiede al Governo di mettere «un argine al tentativo di colonizzazione cinese» ed «assumere una posizione chiara e condivisa sulla rete 5G, escludendo aziende che potrebbero mettere a rischio la sicurezza dei dati dei nostri concittadini e trovando rapidamente alternative praticabili. L'Italia non può rimanere indietro nello sviluppo tecnologico a causa dell'irresponsabilità, se non peggio, di Di Maio e Patuanelli». Per la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ci sono «molte cose da chiarire nel coinvolgimento di Casaleggio su una serie di questioni. Penso che la questione non sia affatto secondaria, per esempio, su tutto quello che riguarda anche i rapporti con la Cina, con il 5G, con Huawei. La sicurezza nazionale di uno Stato sovrano come l'Italia non può essere assoggettata agli interessi di qualche azienda legata ai ministri del governo».
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