Rifiuti, accordo sulla discarica: mutuo da 100 milioni per farla

Rifiuti, accordo sulla discarica: mutuo da 100 milioni per farla
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 21 Dicembre 2019, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 16:31

È stata un’altra giornata sull’ottovolante delle tensioni in Campidoglio, quella di ieri: la maggioranza di Virginia Raggi non riesce ancora ad approvare il bilancio 2020-2022, anche se la dead-line di fine anno si avvicina. A dirla tutta la discussione doveva chiudersi già ieri, poi, considerata pure la pioggia di emendamenti presentati dall’opposizione, si è deciso di rinviare tutto a lunedì, l’antivigilia di Natale. Ma non sarà una festa per i 5 Stelle. Pesano le divisioni, mai così marcate. Un consigliere si è dimesso giovedì, ieri è stato rimpiazzato. Simona Ficcardi, grillina e vicepresidente della Commissione Ambiente lo dice dritto: «Il bilancio? Non so se sarò in Aula a votarlo». “Ballano” almeno altri 4 stellati. Marcello De Vito, il presidente dell’Assemblea capitolina sospeso dal M5S, si dovrebbe astenere. Raggi insomma rischia davvero di andare sotto la soglia della maggioranza assoluta dei 48 seggi. Già sul bilancio consolidato, giovedì, è dovuta venire lei in Assemblea per acciuffare quota 24 voti. Altrimenti sarebbe caduto il numero legale.

Se i grillini litigano è perché nel maxi-emendamento della giunta sono stati inseriti 100 milioni per il piano industriale di Ama, cioè per costruire gli impianti. A cominciare dalla nuova discarica, quasi sicuramente a Tragliatella. Sono stati tagliati fondi ai municipi («soprattutto al VI», confida un grillino) che difatti protestano, non solo con gli esponenti locali. Sono infuriati anche i consiglieri capitolini che in questi territori sono radicati elettoralmente: alle comunali del giugno 2021 mancano 18 mesi esatti. E questo bilancio di previsione è forse l’ultimo utile per programmare qualcosa.
 
Tra i protagonisti della trattativa interna ai pentastellati c’è Marco Terranova, big grillino dell’Aula Giulio Cesare e presidente della Commissione Bilancio. «I nuovi impianti li costruirà il Comune di Roma - spiega Terranova - Se li avesse finanziati l’Ama, avremmo dovuto aumentare la Tari». La tassa sui rifiuti che per i romani è già una delle più alte d’Italia, tra le grandi città (378 euro a famiglia di media). Il nuovo ad della municipalizzata, Stefano Zaghis, aveva definito «inevitabile» alzare la tariffa senza impianti. Il Campidoglio però non vuole aumentare il balzello, a maggior ragione con la città in queste condizioni e nella parte finale del mandato. Ecco perché, spiega sempre il presidente della Commissione Bilancio, «gli impianti, compresa la discarica, saranno di proprietà del Comune, non della società. Abbiamo deciso di accendere alcuni mutui, finanzieremo così gli investimenti». 

Tocca capire con quali numeri passerà il piano. La consigliera stellata Monica Montella non parteciperà alla votazione. Ficcardi probabilmente farà lo stesso. Paolo Ferrara, ex capogruppo 5S ora consigliere semplice, ieri ammetteva di avere «dubbi su questi 100 milioni.

Una discarica, se non sbaglio, costa meno. Il resto dove va? Alla fine però dovrei votare a favore». Ma non è detto che tutti, nel gruppo grillino, faranno lo stesso.

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