Il Papa chiarisce il concetto di proselitismo: vietato dire a un ebreo o a un musulmano, convertiti

Il Papa chiarisce il concetto di proselitismo: vietato dire a un ebreo o a un musulmano, convertiti
di Franca Giansoldati
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Venerdì 20 Dicembre 2019, 13:28

Città del Vaticano - Vietato dire «a un ragazzo a una ragazza 'tu sei ebreo, tu sei musulmana, vieni e convertiti': non si può!» Papa Francesco dialogando con gli studenti del liceo classico Albertelli è stato chiaro e ha messo in guardia dal rischio di fare proselitismo. A suggerire al pontefice di visitare l'istituto romano situato nel quartiere Esquilino è stato il direttore dell'Osservatore Romano, Andrea Monda che per anni ha svolto proprio in quel liceo il ruolo di insegnante di religione.

«Tu sii accogliente con la tua fede, e quella coerenza ti farà maturare. Non siamo nei tempi delle crociate», ha detto il Papa.

La preside Antonella Corea ha faticato non poco a tenere l'incontro di stamattina riservato al fine di evitare che potessero imbucarsi anche giornalisti, telecamere e fotografi, e così solo all'ultimo, dopo avere radunato tutti gli studenti nel cortile interno, ha svelato il perchè di quella riunione insolita di mattina presto. «Ragazzi stamattina ci viene a trovare il Papa e potrete fargli le domande che vorrete».

IN massima segretezza il Papa ha deciso di visitare quell'istituto anche per il bel progetto didattico che va avanti da un anno, di un laboratorio dedicato alle migrazioni: come è nato il fenomeno, come è cambiato nella storia, come fa mutare le dinamiche economiche e sociali.

I ragazzi davanti al Papa si sono subito sentiti a loro agio e gli hanno fatto diverse domande, anche se la politica è rimasta fuori dall'istituto. Non ci sono stati riferimenti alle decisioni di Salvini, alla chiusura dei porti, o alla campagna delle Sardine. Un ragazzo ha chiesto al Papa se si sentisse solo.

Francesco ha spiegato che non si sente solo visto che ha amici, i fedeli che pregano per lui, la fede che lo sorregge. «La solitudine va bene quando è un momento di riflessione, ma quando diventa qualcosa di strutturato, allora è da sfuggire perchè crea il vuoto e bisogna stare attenti». Il Papa ha insistito tanto sul concetto di solidarietà, di generosità, di altruismo. «Inclusione significa anche accogliere, e l'accoglienza è sempre un atto d'amore». Ha anche toccato il tema del razzismo e così il Papa ha invitato i ragazzi a combattere il fenomeno. «Chi denigra l'altro con forme pesanti di odio, significa che sta denigrando se stesso». 




 

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