L'alfabeto verde di Papa Francesco, Giansoldati: «Le parole chiave per comprendere il cambiamento climatico»

L'alfabeto verde di Papa Francesco, Giansoldati: «Le parole chiave per comprendere il cambiamento climatico»
di Paolo Travisi
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Giovedì 19 Dicembre 2019, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 10:31

Cambiamento climatico, rispetto del pianeta e dei suoi abitanti, lotta all’indifferenza, creazione di una rete di cittadini consapevoli, sono alcuni dei temi chiave affrontati ne L’alfabeto verde di Papa Francesco, scritto dalla vaticanista de Il Messaggero, Franca Giansoldati che nell ibro si è misurata con il pensiero e le parole di Bergoglio espressi (nel 2015) nell’Enciclica Laudato Si'. «E' un libro che ci aiuta a capire in profondità come l’Enciclica abbia riposizionato il magistero della chiesa su questi temi» sono le parole di Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, che apre la conferenza stampa di presentazione de L'alfabeto verde di Papa Francesco.

«Il libro offre una conoscenza dei problemi, con dati e respiro evangelico, e ci aiuta ad affrontare con profondità l’Enciclica, che non solo è verde, ma sociale, perché connette la transizione ecologica urgente al tema della giustizia sociale. L’alfabeto finisce con la Z, la parola Zen, significa che per cambiare la dimensione esterna, dobbiamo cambiare anche noi stessi».
 

 


«Laudato Sì, non parla solo dell'ambiente, ma del sociale, perché obbliga alla consapevolezza verso una conversione ideologica. Il Papa fa prendere coscienza degli errori del passato e della strada da prendere nel prossimo futuro - sottolinea l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione - per recuperare qualcosa di essenziale per noi, affinché l'uomo ritorni nella natura, perché si è staccato troppo da essa. Serve un cambiamento culturale, una dimensione che modifichi il modo di pensare. Il progresso deve avvenire all'interno della consapevolezza di essere parte del tutto, prima di ogni cosa, la natura. Nel Sinodo che abbiamo concluso sull'Amazzonia, è emerso che l'Amazzonia è il nostro mondo, che va conosciuto, promosso e difeso anche contro tutti gli interessi che vanno a violentare la natura ed i popoli che abitano in quelle terre. Dove non c'è bellezza, c'è degrado, se viene tolta non si vive bene, subentra la violenza, dobbiamo avere una visione più ampia che ci porti più avanti del 2020». 
 
 


«Sobrietà non vuol dire meno vita è un punto chiave del libro» considera Ermete Realacci, Presidente onorario Legambiente, «la sfida che ci troviamo davanti è fatta di tecnica e numeri, ma anche di anima, che deve tenere insieme la visione e la concretezza. Solo in questo modo si può vincere questa sfida ambiziosa». 
 


«Credo sia fondamentale il tema dell'interconnessione. Sta cambiando la concezione di quello che l'essere umano è e deve essere in questo pianeta - spiega Daniel Lumera, Direttore My Life Design Foundation - la radice di tutto questo lavoro è interno, ecco perché l'ecologia è intima. Leggendo il libro mi sono ricordato di un effetto misurato dagli astronauti nelle prime missioni, l'overview effect, perché queste persone guardando per giorni la terra dispersa nel cosmo, hanno cominciato a cancellare le divisioni, con naturalezza. E gli scienziati hanno trovato la descrizione di questi stati descritti dagli astronauti, solo nei mistici».

Franca Giansoldati «grazie a Ermete Realacci l'Italia ha una legge sui reati ambientali, a Melandri che col MAXXI fa tantissimo per l'arte e l'ambiente, a Mons. Fisichella che sta facendo molto per diffondere Laudato Sì, e infine Lumera che si occupa di perdono, che nell'Enciclica fa da sottofondo. Noi parliamo di ambienti anche umani, in ufficio, nel condomino.

L'ultima a prendere la parola è Franca Giansoldati. «L'Enciclica passerà alla storia perché toglie il tema ambientale dalla gabbia ideologica che si era creata negli anni Sessanta, Francesco lo toglie da questo involucro e pone il tema dell'interdipendenza per dire che ci si salva solo insieme, attraverso una soluzione complessa» considera l'autrice del libro «la domanda che tutti noi ci facciamo è che pianeta lasceremo ai nostri figli? Perché gran parte degli scienziati è convinta di un futuro fosco se non si cambia qualcosa. Sono rimasta colpita quando l'Onu, recentemente, ha dovuto rivedere le stime sul 2050 delle vittime interessate dalle inondazioni che conivolgeranno molti paesi. Sono 300 milioni di persone, i tre quarti dell'Europa» riflette la scrittrice che mostra alcune fotografie dove l'ambiente è stato colpito dai cambiamenti climatici già in atto.

«Ho scritto il libro in due anni, il tempo impiegato per recuperare il materiale, subito dopo la presentazione dell'Enciclica in Vaticano, in cui gli scienziati invitati hanno mostrato dei dati catastrofici. Ma non bisogna andare lontano per comprendere i cambiamenti. Nel mio piccolo ho cercato di rendere l'Enciclica più comprensibilie, lavorando sulle parole chiave, che avrebbero potuto generare maggiori algoritmi».

 

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