L'Europarlamento: «No programmi di soggiorno per investitori a Malta, rischio riciclaggio»

il premier maltese Joseph Muscat
di Italo Carmignani
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Mercoledì 18 Dicembre 2019, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 22:04
STRASBURGO La posizione è netta e la sintesi fa così: “Finché il premier maltese Muscat resta al potere, le indagini sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia sono compromesse”. Il pronunciamento arriva dal parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ma è frutto di un compromesso tecnico. La stragrande maggioranza dei parlamentari infatti, aveva chiesto direttamente le dimissioni, ma l’assemblea non può pronunciarsi in questo senso perché non ne ha il mandato. A non unirsi al coro di sdegno è stato il gruppo di Identità e Democrazia, quello dove siede la Lega, che al momento del voto si è astenuto. Il testo è  frutto di un negoziato dopo l'acceso dibattito avvenuto in aula - tra il Ppe che chiedeva un passo indietro immediato di Joseph Muscat e i socialdemocratici imbarazzati per il premier laburista -, e non cita mai la parola dimissioni quando parla del primo ministro, ma le lascia solo intendere quando precisa che con lui al potere le indagini sull'omicidio rischiano di essere compromesse.

Un passo in più il Parlamento comunque l’ha fatto: ha«« chiesto che siano eliminati i programmi di soggiorno e cittadinanza per investitori, dal momento che ciò si traduce concretamente nella vendita della cittadinanza dell'Unione europea e costituisce una minaccia alle capacità maltesi di contrastare il riciclaggio, altre fattispecie di criminalità transfrontaliera e l'integrità dello spazio. 
 
Due giorni fa, intervenendo in aula a Strasburgo nel corso della discussione sullo stato di diritto a Malta,
l'eurodeputato del Ppe Esteban Gonzalez Ponsnon non era stato tenero: «Gli occhi dei giornalisti di tutta Europa sono su di lei, primo ministro Muscat. Ogni giorno in più che rimane in carica, è una vergogna per la democrazia e un'offesa alla memoria di Daphne Caruana Galizia». A Ponsnon aveva fatto eco Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe: «Muscat deve andarsene per garantire che le indagini siano indipendenti da parte delle autorità, deve dimettersi subito, quindi chiedo ai socialdemocratici perché non sono disposti a sostenere questa nostra richiesta». 

Nella stessa giornata del dibattito, il giudice maltese aveva ordinato l'arresto di Keith Schembri, l'ex capo di gabinetto del primo ministro Muscat. Stando al Times of Malta, il giudice ha emesso l'ordine d'arresto dopo che è stato impossibile notificare a Schembri un mandato di comparizione come testimone nel caso. Di fronte al giudice sta deponendo anche Yorgen Fenech, l'imprenditore arrestato il mese scorso come mandante degli uomini che piazzarono l'ordigno esplosione nella macchina della giornalista. Nei precedenti interrogatori, Fenech ha fatto il nome di Schembri, fedelissimo di Muscat, collegandolo a casi di corruzione e all'omicidio.
 
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