Elena Aubry, la mamma: «A mia figlia nell'incidente si è spostato il cuore, l'airbag per moto poteva salvarla»

La mamma di Elena: «A mia figlia nell'impatto si è spostato il cuore, gli airbag per moto sono necessari»
di Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:38

Gli airbag per moto erano quasi una realtà, finiti dentro un emendamento per essere approvati. Sono gilet che si gonfiano quando cadi in moto e riparano le parti vitali, ti proteggono come farebbe un cuscino. «Ad Elena nell'impatto si è spostato il cuore, questo è successo al corpo di mia figlia - dice con la voce commossa la mamma Graziella Viviano di Roma - magari con l'airbag mia figlia non sarebbe morta. Costano tra i 400 e i 600 euro, e abbiamo pensato che con un aiuto avrebbero potuto comprarli tutti, così è nato l'emendamento arrivato in Parlamento».

Buche a Roma, la procura indaga su tutti i municipi, sfogo della mamma di Elena Aubry

Allarme buche: Ostiense vietata a moto, scooter e bici. Nello stesso tratto morì Elena Aubry
 

 



Mamma Graziella, dopo che sua figlia Elena Aubry è morta a 26 anni mentre era in sella alla sua  Honda Hornet la mattina del  7 maggio 2018 sulle strade disastrate di Roma, sta conducendo una battaglia per la vita: «Questo emendamento lo volevano tutti, tanto che è stato approvato in Commissione Finanze». Poi in Parlamento la proposta si è arenata «perchè qualcuno ha detto che mancava la copertura economica, ma c'era eccome: si tratta dello 0,3 per cento, su 100 euro di polizza assicurativa incide per 3 centesimi che serviranno per detrarre il 50 per cento il costo dell'airgab dalle tasse. Ma in Senato l'emendamento non è stato neanche preso in considerazione» dice Viviano.

Elena Aubry, mamma Graziella e la fine di un incubo: «Mia figlia sarà sepolta al Verano»
 
«Io combatto per la vita da sempre, da quando è morta mia figlia Elena. Questo emendamento avrebbe permesso a tutti, a partire dai 14 anni in su, di proteggersi la vita. Non era una legge come tante. Erano state risolte le problematiche procedurali che l'avevano fermata alla Camera, ed era stato riproposto come subemendamento al Senato, ma non è stato esaminato - dice la mamma - L'incidente stradale è la prima causa di morte per i nostri giovani.  Andare su due ruote nel nostro paese  spesso è un'esigenza, per i costi della benzina, i mezzi pubblici che non funzionano, il traffico. L'Italia è il primo paese in Europa e Roma è la prima capitale europea per numero di moto». La battaglia ricomincia dai social, è la battaglia di Natale. Moltissimi profili su Facebook, ricorda la mamma di Elena morta sul manto sconnesso di via Ostiense, stanno adottando la mascherina con scritto "proteggersi è un diritto. Io sto con i Bikers". 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA