FIORENTINA IN POLE
E Fonseca? Interpellato nel post-gara da Sky sulla prova di Florenzi, non ha modificato la sua posizione, ormai nota da tempo: «Ha giocato molto bene. Come ho detto sempre è un grande professionista, per me è un’opzione. E se lo faccio giocare è la dimostrazione che non ho problemi con lui». Non avrà problemi ma di certo non lo considera un titolare. Nonostante i 90 minuti di ieri sera, dopo 22 gare Florenzi non aveva mai giocato così poco in carriera come in questa stagione. Addirittura l’anno della doppia rottura del crociato era sceso di più in campo rispetto ad oggi: 13 partite (9 di campionato, 1 nei playoff di Champions e tre spezzoni in Europa League) per 955 minuti totali, prima del brutto infortunio contro il Sassuolo, datato 26 ottobre. Ora siamo ormai a fine dicembre (mica un gara prima delle feste natalizie) e Alessandro è arrivato a 732 minuti in campionato e 96 in Europa League, per un totale di 828. Pochi, troppo pochi, per chi vuole ambire a partecipare al prossimo Europeo. Il ct Mancini con lui, al netto delle dichiarazioni pubbliche, è stato chiaro: sarà convocato, soltanto chi trova spazio nei club di appartenenza. E Alessandro, 29 anni a marzo, non può rischiare di rimanere fuori. Anche perché, nonostante le due gare di fila giocate con il Wolfsberger e la Spal, è consapevole di rimanere una seconda/terza scelta dietro Santon e Spinazzola. Senza contare che paradosso vuole che continui ad essere impiegato nel ruolo dove Fonseca gli ha comunicato di vederlo meno, il terzino. Ma dove può andare? Difficile la pista-Inter (che ha già bloccato Darmian). In Italia la candidata più seria rimane la Fiorentina, nonostante Nainggolan lo riabbraccerebbe volentieri a Cagliari. L’alternativa, più defilata, è estera: il Lione di Garcia.
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