Una “guerra” a colpi di carte bollate che in un modo o nell’altro si risolverà il prossimo 18 dicembre quando i giudici del Tar entreranno in merito. Se l’amministrazione comunale dovesse perdere il controricorso, si giocherebbe la carta del Consiglio di stato con tempi lunghissimi e un iter praticamente congelato. Spiazzato il sindaco di Ladispoli. «La Massimi ha effettuato ben 4 ricorsi. Uno è andato a segno perché, secondo il Tar, mancherebbe una relazione preliminare sul bando di gara avviato comunque in assoluta trasparenza. È una tegola brutta, una situazione che ci mette in difficoltà vanificando, per un semplice cavillo burocratico, il lavoro svolto in tutti questi anni dai nostri funzionari e dalla maggioranza», è il commento a caldo di Alessandro Grando che è molto critico sull’argomento.
«Quando il sistema permette ad un’impresa di mettere i bastoni tra le ruote ad un Comune siamo sconfitti in partenza. Dopo una riunione di Giunta convocata con urgenza abbiamo naturalmente dato incarico ai nostri legali di contrastare questa sospensiva», è la presa di posizione del primo cittadino. La rivoluzione sul settore annunciata da Palazzo Falcone resta un rebus al momento. Il delegato all’Igiene urbana, Carmelo Augello, era intervenuto il mese scorso manifestando la volontà di un “cambio di marcia” attraverso l’introduzione di spazzini di quartiere, l’installazione di ecocompattatori e di micro-chip nei mastelli della differenziata. Non meno importante per Augello il riconoscimento di premi ai cittadini “virtuosi”.
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